Le assemblee di Calanca, Rossa e Buseno hanno approvato la candidatura a Berna del Parco Val Calanca
CALANCA - La popolazione dei comuni di Calanca, Rossa e Buseno si è espressa ieri sera a favore del progetto di Parco Val Calanca.
I tre Comuni - come riferisce la Rsi - hanno approvato l’inoltro ufficiale della candidatura del progetto ai preposti uffici cantonali e della Confederazione.
Il progetto, che porterebbe alla creazione del primo parco regionale della Svizzera italiana, si è sviluppato dopo la bocciatura da parte della popolazione ticinese e grigionese del Parc Adula nel 2016.
Se l’Ufficio federale dell’ambiente dovesse pronunciarsi favorevolmente sulla fattibilità del progetto, arriverà il finanziamento e il marchio “candidato parco naturale regionale”. La fase d’istituzione del parco avverrebbe a quel punto tra il 2020 e il 2023, con l’inaugurazione prevista per l’anno successivo.
I Comuni interessati hanno elaborato uno studio di fattibilità tra i mesi di gennaio e aprile 2018. Nell'ambito dello studio è stata analizzata la fattibilità dell'area di studio per l'istituzione di un parco naturale regionale, evidenziando i punti forti e quelli deboli, sia dal punto di vista sociale, sia da quello economico ed ecologico. Tra i punti forti - si legge nello studio di fattibilità - vanno evidenziati in particolare «la natura ancora ben preservata e dal carattere selvaggio (“wilderness e remoteness”) di una valle discosta ma facilmente accessibile». Inoltre va fatto notare che finora nella Svizzera italiana non vi sono ancora parchi d'importanza nazionale. L'analisi del paesaggio ha certificato l'idoneità del territorio per la realizzazione di un parco. Per contro lo studio ha rilevato tra i punti critici del progetto l'estensione del perimetro, che rientra comunque nei termini di legge, e la scarsità di popolazione. Tuttavia già nel corso della fase dello studio di fattibilità e dell'elaborazione della candidatura si è potuto constatare «un grande impegno e un forte interesse da parte della popolazione locale, che ha compreso il valore aggiunto che il marchio parco può portare alla propria valle».