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CANTONEServizi a domicilio: «Sempre più disturbi fisici e burn out»

09.10.18 - 14:49
Il VPOD chiede migliori condizioni di lavoro per gli operatori dei Servizi d’assistenza e cura a domicilio (SACD)
tipress
Servizi a domicilio: «Sempre più disturbi fisici e burn out»
Il VPOD chiede migliori condizioni di lavoro per gli operatori dei Servizi d’assistenza e cura a domicilio (SACD)

BELLINZONA - Il Comitato VPOD delle operatrici e degli operatori dei Servizi d’assistenza e cura a domicilio (SACD), riunitosi a Rivera in data 8 ottobre, chiede al Consiglio di Stato di mettere in campo sufficienti risorse umane per poter vigilare in maniera sistematica e assidua sulle condizioni di lavoro e sulla qualità dei Servizi a domicilio.

«Si tratta in particolare - spiega il sindacato - di effettuare maggiori controlli sui servizi che trasformano l’assistenza e le cure a domicilio in una fonte di profitto, aggirando continuamente le leggi esistenti e calpestando i diritti fondamentali e la dignità delle operatrici e degli operatori sociosanitari».

I problemi riscontrati dal Sindacato VPOD sono molteplici: un’estrema flessibilizzazione con il lavoro su chiamata, turni frammentati e contratti senza orari di lavoro fissi; lavoro senza sufficiente riposo giornaliero e senza riposo regolare settimanale; mancato riconoscimento di indennità per il lavoro serale e notturno; mancato riconoscimento delle ore di trasferta del dipendente.

«Spesso - sottolinea il VPOD - non si tiene in minimo conto la salute e la vita privata dell’operatrice e dell’operatore a domicilio! Non a caso la crescente pressione lavorativa porta un numero sempre maggiore di
collaboratori a soffrire di disturbi fisici e di burn out».

Il Comitato, oltre a maggiori controlli cantonali, chiede di rendere obbligatorio il contratto collettivo di lavoro per il personale dei Servizi a domicilio per impedire il dumping salariale e delle normative.

«Abbiamo bisogno di un controllo cantonale efficace sui Servizi a domicilio e di adeguate condizioni di lavoro per garantire che le operatrici e gli operatori a domicilio possano fornire prestazioni di qualità alla popolazione ticinese anziana e ammalata - conclude il sindacato -. Non dimentichiamo che si tratta di un lavoro molto gravoso e delicato anche per la crescente complessità dei casi, per la delicatezza collegata al fatto di lavorare nelle mura domestiche degli utenti e per la complessità delle normative sanitarie».

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