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CANTONEAi ghiacciai ticinesi restano pochi decenni di vita

26.07.18 - 09:25
I dati statistici parlano chiaro: le temperature medie sono in aumento, dall’aria all’acqua
Ti Press
Ai ghiacciai ticinesi restano pochi decenni di vita
I dati statistici parlano chiaro: le temperature medie sono in aumento, dall’aria all’acqua

BELLINZONA - I dati della Statistica ticinese dell’ambiente e delle risorse (STAR) parlano chiaro: dal 1961 ad oggi c’è stata una chiara diminuzione del numero di giorni di gelo, un netto aumento del numero di giorni estivi e tropicali a bassa e media quota, il rialzo della quota dell’isoterma di zero gradi in tutte le stagioni (più pronunciato in estate), una netta diminuzione delle nevicate e della lunghezza del periodo con neve al suolo (particolarmente significativa a media quota). Anche una maggiore piovosità invernale, a scapito di quella estiva (tipica delle aree alpine), è una probabile conseguenza dei cambiamenti climatici.

Temperature medie in aumento - Il riscaldamento dell’atmosfera è la manifestazione più evidente del cambiamento climatico. A Lugano, rispetto agli anni Ottanta la temperatura media è aumentata di circa 1,6°C, con un tasso di crescita decennale di 0,4-0,5°C.

Ghiacciai prossimi alla morte - Tra il 1973 e il 1985 la superficie dei ghiacciai svizzeri è rimasta praticamente invariata, mentre dal 1985 al 2000 si e ridotta del 18%. In Ticino, tra il 1985 e il 2009 la superficie dei ghiacciai si è ridotta del 70% ed è completamente sparita sotto la quota di 2.100 metri s.l.m.

Il ritiro è particolarmente vistoso per il ghiacciaio Bresciana, sulle pendici dell’Adula, accorciatosi di 949 m dall’inizio delle misurazioni nel 1896: per la prima metà dell’accorciamento ci sono voluti 93 anni, mentre per la seconda metà ne sono bastati 23

I laghi si riscaldano - Nel bacino nord del lago di Lugano il riscaldamento è particolarmente evidente a partire dal 1993. Negli strati profondi è meno marcato rispetto agli strati più superficiali, ma è più significativo. Gli strati profondi fungono infatti da “memoria termica”, perché sono meno soggetti alle variabilità meteorologiche e sono raramente toccati dalla circolazione delle masse d’acqua (il lago è stabilmente stratificato): il loro riscaldamento è dunque espressivo di un cambiamento climatico.

La tendenza si è interrotta negli inverni 2004-2005 e 2005-2006, caratterizzati da periodi prolungati di freddo e presenza di forti venti. Queste condizioni hanno raffreddato il lago, innescandone la circolazione completa e interrompendo il progressivo riscaldamento. Dal 2006 è ripresa la tendenza all’aumento, in modo più pronunciato rispetto al passato. Anche nel lago Maggiore si osserva la medesima tendenza al riscaldamento.

Si riscaldano anche i fiumi - Tra il 1976 e il 2016 la Magliasina si è riscaldata di 1,91°C (misurazione effettuata a Magliaso) e il Cassarate di 2,55°C (a Lugano-Pregassona). Poiché possono essere escluse significative immissioni dirette di calore dovute alle attività umane (ad esempio da scarichi industriali e artigianali o da impianti domestici di climatizzazione), le cause dell’aumento della temperatura vanno attribuite principalmente ad apporti di calore ambientale, ossia al riscaldamento climatico.

Cambiamenti anche nel bosco - Aumento della temperatura, inverni miti e precipitazioni regolari favoriscono l’imboschimento in montagna. Periodi di siccità prolungata più frequenti creano invece problemi alle piante e aumentano il rischio d’incendi di bosco. Un fenomeno relativamente nuovo sono gli incendi estivi provocati da fulmini. Inoltre, si creano condizioni favorevoli alla proliferazione di parassiti come il bostrico, che attacca l’abete rosso, e viene favorita la presenza di nuove specie, alcune delle quali invasive. Al contrario, si prevede la perdita di habitat umidi e legati a basse temperature (ad es. torbiere e nevai), con la conseguente sparizione delle specie che vi abitano.

Pericoli naturali - Le modifiche globali del clima si ripercuotono in modo differente a livello locale, a causa delle differenze di topografia, geologia e uso del suolo. Gli ambienti di alta montagna risultano particolarmente esposti: con lo scioglimento dei ghiacciai e del permafrost, processi gravitativi quali frane, colate detritiche e crolli subiranno verosimilmente un incremento. Per poter valutare i rischi futuri in questo settore, sempre più dovranno essere approfondite le dinamiche dei pericoli naturali e, parallelamente, considerato lo sviluppo della società e della popolazione.

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COMMENTI
 

Lonely Cat 5 anni fa su tio
Tranquilli, durante la prossima era glaciale i ghiacciai ricresceranno.

BRA_Zio 5 anni fa su tio
Vero ma... Le variazioni degli ultimi (pochi) anni sono confrontabili a quelle degli ultimi mille-duemila anni. Mi spiego, i 7 miliardi di esseri umani che da pochi decenni vivono sul pianeta Terra sono troppi e l incidenza sul suo riscaldamento/deturpamento ora sta andando fuori da ogni equilibrio e in brevissimo tempo. Tradotto: continuando così entro pochi 1-5 millenni non esistiamo più nemmeno noi, non solo i ghiacciai. Che è meglio. E il pianeta sopravviverà, eccome, e andrà avanti con le sue normali oscillazioni sui millenni, senza dinosauri e senza l essere umano.

negang 5 anni fa su tio
Beh, e' evidente. Chi e' sulla cinquantina o piu' ha memoria storica degli eventi almeno degli ultimi 40 anni. Personalemnte sono sempre stato appassionato di clima e ghiacciai per cui fin da piccolo ( 6 anni ) mi ricordo le gite sul Furka e la visita alla grotta nel ghiacciaio del Rodano. Nel 72, anno della mia prima visita, pagavi l'ingresso dove si trova attualmente il negozio di souvenirs, camminavi 2 minuti ed entravi nella grotta, poco dopo aver svoltato l'angolo che copre la vista sul ghiacciaio. Fino agli inizi anni 90 era ancora decente e poi vi e' stato il tracollo. Il ghiacciaio e' praticamente recesso di centinaia di metri , sia in lunghezza che in spessore. La signora del negozio mi diceva che ogni anno perdeva 5 metri di spessore ovvero una enormita'. Questo pero' non vuol dire molto. E' solo un termometro. Puo' causare problemi nel momento in cui sparisce per la portata delle acque usate in agricoltura. In Ticino dove si sono gia' esauriti certi bacini sicuramente i torrenti che scorrono a valle nel periodo estivo avranno molta meno portata costante. Stessa cosa avverra' per il fiume Rodano se sparira' il ghiacciaio. Sulle ere precedenti la nostra l'uomo non aveva praticamente influenza. Vero e' che in epoca Romana era piu' caldo di oggi. Poi piu' freddo tra il 1400 ed il 1850. Oggi pero' i gas serra sono i responsabili del riscaldamento. Visto pero' che la Terra avra' ancora piu o meno 5 miliardi di anni di vita probabilemnte ci estingueremo prima noi come e' avvenuto per quasi tutte le specie precedenti la nostra sulla Terra. A quel punto dopo un 1000 anni circa dell'uomo non vi sara' piu' traccia e la vita riprendera' a scorrere natrale con la cresicta di nuove specie animali e vegetali che si adatteranno al clima futuro come i nostri antnati si sono adattati a quello passato. Finish .

rexlex 5 anni fa su tio
Risposta a negang
Il finale è catastrofico, seppur lecito. L’idea della ciclicità della permanenza e declino specie è affascinate e simile allo scorrere degli imperi terreni.

BRA_Zio 5 anni fa su tio
Risposta a negang
Sai che per sbaglio ho postato il mio intervento qui sopra senza leggere il tuo prima. Infatti io volevo collegarmi e rispondere ad altri due interventi. Poi ho letto il tuo.che esprime totalmente il mio pensiero.

negang 5 anni fa su tio
Risposta a rexlex
E' cosi ! Prima di noi ( comparsi circa 400 mila anni fa ) ci sono quasi 5 miliardi di anni di evoluzione ... senza di noi. Quindi noi siamo un quarto d'ora circa in tutta la storia della terra se la facciamo di 24 ore..

francox 5 anni fa su tio
Negli anni ottanta gli scienziati dicevano che se non avessimo cambiato subito la situazione dell'inquinamento, entro trent'anni il pianeta avrebbe iniziato un cambiamento drastico che ci avrebbe portato a una vita molto diversa da come la conosciamo. Evidentemente avevano ragione.

Daniele76 5 anni fa su tio
Purtroppo se chi governa e chi può fare qualcosa, non lo fa...seriamente. Quindi c'è poca speranza per il futuro, purtroppo. Però anche il singolo può fare qualcosa...il solo lamentarsi della situazione non cambiano le cose. Io per esempio ho smesso di lamentarmi e ho agito. Ho traslocato in un palazzo Minergie, ho comprato un auto elettrica e uso sempre di più i mezzi pubblici per gli spostamenti a medio-lungo raggio. Riciclo tutto (anche il cibo) e cerco di consumare meno acqua possibile. Piccoli gesti che se però lo fanno tutti fa la differenza....lo so, utopia!

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Daniele76
Pian piano con l'aggiornamento delle infrastrutture idriche si sta inserendo degli impianti di produzione elettrica (turbine). Sopra tutto negli acquedotti cittadini. L'usare poca acqua non per forza è negativo, se non la usi te viene dispersa in un qualche riale visto che le sorgenti non funzionano a comando. Non dico che dovresti lasciare il rubinetto aperto ma non fare troppa economia sull'acqua. Diciamo che se non riempi la piscina due volte al mese hai la coscienza pulita.

negang 5 anni fa su tio
Risposta a Daniele76
No, ottimo comportamento. Il problema e' che 1 miliardo di Cinesi o peggio 1,5 di Indiani e qualche altro miliardo di Africani ed in generale Russi e Sud America .. .se ne fregano !!!!

centauro 5 anni fa su tio
Risposta a Daniele76
Fai bene nel tuo piccolo ad adottare accorgimenti per risparmiare energia, e forse anche soldi, però noto che a livelli più alti se ne utilizza sempre di più, penso a tutti gli uffici e sempre più abitazioni che installano condizionatori per l'aria per vivere e lavorare meglio, una volta non si utilizzavano ma si facevano le stesse cose con litri di sudore a fine giornata.......tanto per fare un esempio!

centauro 5 anni fa su tio
Risposta a Daniele76
Fai bene nel tuo piccolo ad adottare accorgimenti per risparmiare energia, e forse anche soldi, però noto che a livelli più alti se ne utilizza sempre di più, penso a tutti gli uffici e sempre più abitazioni che installano condizionatori per l'aria per vivere e lavorare meglio, una volta non si utilizzavano ma si facevano le stesse cose con litri di sudore a fine giornata.......tanto per fare un esempio!

marcopolo13 5 anni fa su tio
Andiamo avanti con carne e formaggio... è ora di svegliarsi!

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a marcopolo13
Bah cosa centra lo sai solo te. Vegano?

gluvi 5 anni fa su tio
come hai ticinesi e al Ticino

budo76 5 anni fa su tio
Risposta a gluvi
..e come alla lingua italiana...

Sciacallo 5 anni fa su tio
Il cambiamento climatico è sotto l'occhio di tutti (quelli che sono disposti a vederlo). Le conseguenze sono sempre più marcate e disastrose con eventi estremi. La conseguenza più inquietante saranno le migrazioni dovute al cambiamento climatico e spinte da carestie ed eventi estremi. Nessuno ne sarà risparmiato.

rexlex 5 anni fa su tio
Risposta a Sciacallo
Hai perfettamente ragione! Diversi imperi sono caduti per questi motivi... forse il più conosciuto quello romano!

Bandito976 5 anni fa su tio
Purtroppo il problema é l'inquinamento. Al giorno d'oggi nessuno vuole piú fare fatica. Esempio il soffiatore per le foglie a benzina, nessuno usa piú la scopa. Ci vorrebbe una migliore educazione e sensibilizzare. Anche l'auto viene usata troppo per futili spostamenti.

GI 5 anni fa su tio
tranquilli tra ca 90'000 ci sarà una nuova era glaciale.....

Equalizer 5 anni fa su tio
Risposta a GI
Anche molto prima mi sa, ma la gente legge i libri di storia solo quando fa comodo. Misurare le variazioni di un pianeta vecchio di 4.500.000.000 anni su un'arco di tre decenni è semplicemente ridicolo, lo sarebbe pure misurarlo con i secoli. Però non farebbe notizia.

budo76 5 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
Non farebbe notizia anche perché chi se ne frega se tra 10000,30000 o 90000 arriverà un'altra era glaciale.Noi non ci saremo più cmq, quindi meglio pensarci adesso,a meno che tu sia uno di quelli che i ghiacciai piace vederli su national geografic in TV,invece che dal vero!-)
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