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CANTONEIl Consiglio di Stato ha evaso 1’477 ricorsi

05.06.18 - 09:23
I tempi medi necessari all’elaborazione di una decisione si sono attestati a circa sei mesi. Nel 2017 sono stati 1’540 i ricorsi ricevuti e 28 le nuove istanze
TiPress
Il Consiglio di Stato ha evaso 1’477 ricorsi
I tempi medi necessari all’elaborazione di una decisione si sono attestati a circa sei mesi. Nel 2017 sono stati 1’540 i ricorsi ricevuti e 28 le nuove istanze

BELLINZONA - Per 1’568 incarti in entrata, il servizio dei ricorsi del Consiglio di Stato ne ha evasi 1’477 nel 2017. Il tasso di conferma delle decisioni da parte del Tribunale cantonale amministrativo è pari al 72%. Numeri che portano il Consiglio di Stato a esprimere «soddisfazione» per «lo sforzo messo in atto per fornire risposte tempestive alle sollecitazioni dei cittadini». I tempi medi necessari all’elaborazione di una decisione si sono attestati a circa sei mesi.

Il 30% di ricorsi e istanze ricevute dal servizio ricorsi (pari a 464 casi) riguarda l’edilizia. Per questi casi «è stato possibile avvicinarsi all’obiettivo di ridurre i tempi di evasione degli incarti». A seguire le sollecitazioni su decisioni dell’Amministrazione cantonale in materia di permessi di domicilio, di dimora e di lavoro (444 casi, pari al 28% del totale). Numericamente più contenuti sono invece i ricorsi contro decisioni generali dell’Amministrazione cantonale (206) o degli enti locali (253), e in materia di circolazione (173).

Il Consiglio di Stato precisa come le decisioni attualmente necessitino sempre più spesso sopralluoghi, udienze e tentativi di conciliazione, «dando vita a procedimenti non di rado lunghi e articolati».

Soddisfazione viene espressa anche «per quanto riguarda l’aumento della qualità redazionale delle decisioni e l’ampia offerta di praticantati per giovani giuristi ticinesi».

«Per il 2018 - è l’obiettivo dichiarato del Consiglio di Stato - il Servizio si impegnerà per aumentare ulteriormente il numero di incarti trattati e raggiungere un bilancio positivo rispetto alle nuove sollecitazioni in entrata».

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