Alcuni abitanti sotto shock: «Potevano solo i pompieri, ma al costo di 150 franchi»
TESSERETE - Nessuno è intervenuto per salvarla e così, dopo ore di agonia, è morta intrappolata nella grondaia della Chiesa a Tesserete. La povera faina era stata notata, ieri in serata, da alcuni abitanti. I tentativi dei presenti di liberarla sono risultati vani e così si è chiesto l'intervento della Spab, la protezione animali. Che non ha potuto nulla.
«Ci hanno risposto che nella Capriasca non possono intervenire e ci hanno dato un numero di picchetto del Comune», spiega A.*, una delle persone che ieri si sono attivate per aiutare l'animaletto. Effettivamente, ci confermano dalla segreteria comunale, la Capriasca non è convenzionata con la Protezione Animali. Il motivo? «Intervengono operatori comunali e fino ad ora questa impostazione ha funzionato egregiamente», ci rispondono.
«Noi non possiamo intervenire» - Un po' più polemico sull'argomento è Emanuele Besomi, presidente della Spab: «Abbiamo chiesto una convenzione con il comune e ci è stata rifiutata. Il motivo? Non lo sappiamo, ma non vogliono che interveniamo. Ci hanno fornito un numero di telefono da dare all'utenza. È quanto facciamo. Come gestiscano le chiamate da questo picchietto non lo possiamo sapere».
Il picchetto e i pompieri - Il picchetto in questione, però, non è propriamente attrezzato per questo tipo di interventi, anzi. Il suo raggio d'azione sembrerebbe è piuttosto limitato. Contattati al telefono gli operatori del servizio offerto dal Comune spiegano di intervenire essenzialmente per cani e gatti. E solo quando sono morti. «Ci occupiamo del recupero per una questione di identificazione tramite chip. Non siamo attrezzati per salire su un albero. Per quel tipo di interventi ci sono i pompieri». Che ieri sono stati chiamati. «Sarebbero venuti solo dietro il pagamento di 150 franchi, il costo dell'intervento», prosegue A.
La fine inevitabile - Dopo i diversi tentativi dei presenti di disincastrarla, la faina è morta agonizzando. «Chi era lì è rimasto scosso - racconta la testimone -, sia per l'assenza di aiuti che per la scena raccapricciante». A tal proposito Besomi precisa: «Avvisati del fatto che nessuno si stava occupando di questo animale, di ritorno da un altro intervento avevamo deciso di effettuare una deviazione per occuparci comunque della questione. Ma era troppo tardi».
*nome noto alla redazione.