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LUGANO«Dopo la frana, ingrassata fino a 130 chili: oggi ne peso 70»

08.05.18 - 06:02
Nadia Rossi è scampata al dramma di Davesco-Soragno, in cui morirono due donne. Uno choc che ha avuto grosse ripercussioni sul suo fisico. Ecco come ha rialzato la testa
«Dopo la frana, ingrassata fino a 130 chili: oggi ne peso 70»
Nadia Rossi è scampata al dramma di Davesco-Soragno, in cui morirono due donne. Uno choc che ha avuto grosse ripercussioni sul suo fisico. Ecco come ha rialzato la testa

LUGANO – Pochi minuti che le hanno salvato la vita. Ma che le hanno lasciato una ferita indelebile. Tanto che da quel terribile 16 novembre 2014 Nadia Rossi era ingrassata a dismisura. Una fame compulsiva, legata al trauma, che l’ha portata a toccare quota 131 chili. Classe 1981, Nadia è una delle superstiti della frana di Davesco-Soragno, costata la vita a due giovani mamme. Oggi racconta come è riuscita a tornare a un peso attorno ai 70 chili. «Ho un fisico normale – dice –, ma ho ancora il cervello da obesa. Gli aspetti psicologici in questa mia Odissea sono fondamentali».  

Allarme obesità – La Svizzera è sempre più colpita dal problema dell’obesità. Stando alle cifre dell’Ufficio federale di statistica (UST), si stima che circa il 10% della popolazione è in sovrappeso. Il doppio rispetto a 25 anni fa. Nadia, affetta da bulimia nervosa, fino a poco più di un anno fa apparteneva a questa “categoria”. «A settembre 2016 io e il mio compagno ci siamo lasciati. Mi sono resa conto di essere in uno stato inaccettabile».

La lenta risalita – Per Nadia, che di professione fa l’amministratrice immobiliare e che oggi vive a Bioggio, inizia una lenta risalita. Decide di affidarsi a una nutrizionista, ma anche a una psichiatra. Perché nella sua testa, e dunque nel suo modo compulsivo di mangiare, ci sono sempre i fantasmi di quella terribile notte. «Ero uscita verso le due e mezza con la mia cagnolina. Era agitata, pensavo volesse fare la pipì. In realtà, una volta fuori, non ha fatto un bel niente. Stranissimo. Al mio rientro, la palazzina in cui vivevo non c’era più. E per fortuna anche il mio “moroso” era fuori casa, di ritorno da una partita di hockey. Sono una miracolata, lo so».

Cibo a ogni orario – È sempre stata una ragazza un po’ robusta, Nadia. Una buona forchetta. Il tracollo arriva, tuttavia, dopo lo choc subito. «Ho anche il metabolismo lento, questo va detto. Sin da adolescente. Il problema è che dopo la tragedia ho iniziato ad abusare del cibo a qualsiasi orario. Finivo di lavorare e divoravo un pacchetto di merendine. È vero che volere è potere. Ma in certe circostanze una non ce la fa a uscirne da sola. Ha bisogno di essere seguita».

Una persona rinata – Il 2017, per Nadia, è l’anno del nuovo spartiacque. «Ho anche deciso di affidarmi a Mauro, un bravo personal trainer di Lugano con cui pratico l’elettro fitness un paio di volte a settimana. Lui mi stimola e mi segue in maniera perfetta. È stato decisivo per me. Oggi mi sento un’altra persona. Prima non riuscivo neanche più a trovare un bel vestito da acquistare. Gli abiti per le taglie forti ci sono, ma non sono belli. Diventa così una questione di autostima».

Convivere con la paura – La nuova vita di Nadia non è comunque contraddistinta solo da momenti positivi. «Convivo con la paura di ricascare nel baratro. Soprattutto nei momenti in cui sono giù di morale e in cui sarebbe facile aggrapparsi alla cioccolata. Lì mi faccio forza, e opto per la frutta o per le scaglie di grana. Oppure per un po’ di carne secca. Devo comunque sempre stare attenta a quello che mangio. Il mio percorso, anche psicologico, è solo agli inizi».  

 Allarme obesità? I giovani migliorano
È sempre allarme obesità in Svizzera. Ma alcuni dati incoraggianti arrivano dalle nuove generazioni. Almeno stando a un recente monitoraggio effettuato dall'organizzazione Promozione Salute Svizzera. Nell'anno scolastico 2016-2017 la quota di ragazzini obesi in età scolastica si è attestata al 16,7%, (un giovane su sei). Rispetto all'anno precedente si registra una flessione di 0,3 punti.

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