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CANTONEA processo per aver violentato la moglie

18.04.18 - 10:07
Un 45enne del Locarnese deve rispondere di violenza carnale e sequestro di persona per fatti del 2014
Tipress
A processo per aver violentato la moglie
Un 45enne del Locarnese deve rispondere di violenza carnale e sequestro di persona per fatti del 2014

LUGANO - «Sei mia e di nessun altro, non lasciare questo appartamento!» Era il marzo 2014, quando avrebbe pronunciato a più riprese queste parole e poi violentato la moglie da cui era separato da alcuni mesi, come si evince dall’atto d’accusa. E per costringerla al rapporto, l’avrebbe anche minacciata con un coltello da cucina con una lama lunga oltre quindici centimetri. Si tratta di un 45enne del Locarnese che oggi è seduto al banco degli imputati alle Criminali, presiedute dal giudice Marco Villa. L’accusa principale, sostenuta dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni, è di violenza carnale, in alternativa tentata. Previsto anche il sequestro di persona e la coazione (tentata), per avere impedito alla donna di lasciare la camera matrimoniale e l’appartamento. La donna sarebbe poi riuscita a fuggire da una finestra.

I fatti sarebbero inoltre avvenuti in presenza di un figlio minorenne, per questo il 45enne deve rispondere anche del reato di violazione del dovere d’assistenza o educazione.

Per quanto riguarda l’accusa principale, l’avvocato difensore Fiorenzo Cotti chiede comunque che in via subordinata sia previsto il reato di coazione sessuale, «per aver costretto la moglie a subire un atto sessuale usando pressioni psicologiche». In questo caso non si tratterebbe però di un rapporto completo.

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