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CANTONELicenziato per i gioielli di famiglia rubati… da un altro

19.03.18 - 16:45
La vicenda riguarda un collaboratore di un negozio luganese, che sarebbe vittima di un furto messo a segno dall’autista di un cliente
Fotolia
Licenziato per i gioielli di famiglia rubati… da un altro
La vicenda riguarda un collaboratore di un negozio luganese, che sarebbe vittima di un furto messo a segno dall’autista di un cliente

LUGANO - I gioielli di famiglia sono stati rubati dall’autista personale del legittimo proprietario. Ma ad andarci di mezzo è stato un collaboratore della gioielleria Gübelin di Lugano, che sarebbe stato recentemente licenziato per aver restituito gli oggetti di valore senza richiedere una procura.

I gioielli erano stati portati alla filiale cittadina dal proprietario che, accompagnato dal suo autista, chiedeva una valutazione. Per questo la merce era stata mandata agli esperti della sede di Lucerna. Al cliente era stata rilasciata la relativa ricevuta. Il preventivo per la valutazione era però superiore al previsto, quindi il proprietario aveva chiesto la restituzione dei gioielli. Il ritiro era stato effettuato dal suo autista, al quale era stata affidata la ricevuta. E quest’ultimo è sparito con la merce.

Ma quando si presenta una terza persona, per Gübelin la ricevuta non sarebbe sufficiente: l’azienda richiede infatti che venga presentata anche una procura. Documento che tuttavia il collaboratore, che si era ricordato dell’autista già presente alla consegna dei gioielli, avrebbe dimenticato di sollecitare. Una dimenticanza che, come riferito dalla Luzerner Zeitung, gli sarebbe costato il licenziamento. Ma il collaboratore, un cinquantenne, non ci sta: «Volevano farmi fuori, perché come impiegato anziano ero diventato troppo costoso».

Diversa la versione fornita da Gübelin, riportata dal quotidiano d’oltre San Gottardo: «Il dipendente non è stato licenziato per la vicenda in questione ma per altri motivi» afferma una portavoce. Ma non vengono forniti ulteriori dettagli, poiché è in corso una procedura legale. «È sempre spiacevole dover rinunciare ai propri dipendenti per un abuso di fiducia. Ma è una cosa che accade in tutto il settore privato, non solo presso Gübelin».

Ora il collaboratore ha avviato una causa civile, chiedendo un risarcimento di oltre quindicimila franchi.

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