Il coordinatore del Fronte degli Automobilisti Andrea Censi critica la decisione presa ieri dal Consiglio federale. «Deve rivedere le sue priorità. Le nostre strade sono al collasso»
LUGANO - Il nostro Cantone dovrà aspettare (almeno) il 2040 per la terza corsia fra Lugano Sud e il tunnel del San Salvatore così come per la realizzazione di una corsia “dinamica” a sud della galleria di Maroggia. I 13.5 miliardi investiti entro il 2030 per decongestionare la rete stradale svizzera andranno infatti altrove. Lo ha deciso ieri il Consiglio federale che ha considerato più urgente finanziare gli interventi attorno ad alcuni agglomerati urbani, soprattutto nel Canton Lucerna, Vaud e Neuchatel.
La decisione del Governo federale non è però andata giù al Fronte degli Automobilisti e al suo coordinatore Andrea Censi. «Troviamo scandaloso e ridicolo che un progetto tanto importante per il Ticino venga procrastinato al 2040. Così si va alle Calende greche politiche», sbotta Censi contattato telefonicamente.
Basta infatti transitare sulle strade a sud di Lugano negli orari di punta per capire che la soluzione al problema viario nel Sottoceneri debba essere trovata prima. «La situazione è già al collasso ora. È inaccettabile che si aspetti così tanto prima di agire».
Il “caso” ticinese è infatti stato inserito dal Governo fra i progetti meno “progrediti” con l’orizzonte 2040. Un orizzonte, per Censi, troppo lontano. «Il 2040 è intesa come data d’inizio dei lavori. Per la realizzazione dovremo attendere minimo 30 anni. Il Consiglio federale deve rivedere le priorità sulle strade. Il Ticino è forse la regione che più soffre per il traffico».
Il coordinatore del Fronte degli Automobilisti infine attacca la mancanza di progettualità della politica. «Era un progetto che doveva essere già in fase di realizzazione oggi. Qui si affrontano i problemi solo quando sono al collasso».