Cerca e trova immobili

CANTONEEsplode l'afa, rischio incendi elevato

20.06.17 - 10:04
Per quest'anno niente "freddo delle pecore". Da domani è ufficialmente estate e la colonnina di mercurio "festeggia" schizzando fino a 33 gradi
tipress
Esplode l'afa, rischio incendi elevato
Per quest'anno niente "freddo delle pecore". Da domani è ufficialmente estate e la colonnina di mercurio "festeggia" schizzando fino a 33 gradi

LUGANO - L'estate deve ancora iniziare, ma sta già esasperando chi soffre il caldo. I giorni a venire saranno duri, con massime oggi sui 31 gradi, ma che tra domani e dopo raggiungeranno anche i 33 gradi.

Caldo afoso, dunque, mentre il freddo delle pecore - fredda e umida singolarità meteorologica che dovrebbe ripetersi fra il 15 e il 20 giugno -, quest’anno non si farà sentire. Le previsioni parlano chiaro: caldo afoso fino a domenica. E forse anche oltre.

Rischio incendi elevato - Causa il caldo e la siccità il rischio incendi è ovviamente elevato. Nel 2016, oltre 463 ettari boschivi sono stati bruciati; ciò vuol dire oltre 300 campi da calcio. Un record dal 2003, come ricorda l'Aargauer Zeitung.

Le cifre sono implacabili: se il fuoco ha causato i danni maggiori a sud delle Alpi, gli incendi sono sempre più frequenti a nord. Nel 2016, 25 roghi sono stati registrati in Ticino e nei Grigioni meridionali, contro i 38 nelle Alpi centrali e a nord.

Il 2017 non sembra promettere numeri migliori. La Confederazione ha già registrato 16 incendi che hanno distrutto 76 ettari nei primi quattro mesi dell'anno. E la primavera appena trascorsa è stata la terza più calda da quando sono iniziate le misurazioni. A causa del calore, la pioggia che cade a terra evapora più velocemente e l'erba è più secca del solito.

L'uomo resta il maggior fattore di rischio - Se è vero che un fulmine può provocare un grande incendio, come avvenuto in Portogallo, l'uomo è, di fatto, il principale fattore scatenante di questi incidenti. Bastano una brace non spenta correttamente dopo la grigliata o il mozzicone di una sigaretta e distruggere ettari di bosco.

Il grado di allerta in Ticino, da ieri, è di livello 4 (il massimo è 5).

Il "freddo delle pecore"

L’origine del nome "freddo delle pecore" trova diverse spiegazioni. Nella letteratura di area germanofona lo si fa risalire alla coincidenza della fase fredda e umida con il periodo della tosatura annuale delle pecore, che così si trovano a soffrire il freddo senza un sufficiente manto che le protegga. Nelle Alpi svizzere, però, la tosatura delle pecore avviene in aprile. Di conseguenza, a giugno, il pelo dovrebbe essere sufficientemente ricresciuto per ovviare al calo di temperatura. Un’altra spiegazione fa riferimento al carico degli alpi con il bestiame, che avviene di solito attorno al 15 - 20 giugno. La fase di tempo freddo e umido coincide, in questa spiegazione, con l’arrivo in quota delle pecore che devono convivere i primi giorni d’alpeggio con temperature poco estive.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE