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CANTONE / SVIZZERA«Un quinto delle persone non collaborano»

13.06.17 - 12:38
Le situazioni d'emergenza possono accadere in qualunque momento. In Ticino sono oltre 600 i "Cavalieri del Cuore" che nel 2016 hanno soccorso un paziente colpito da arresto cardiaco improvviso
Keystone
«Un quinto delle persone non collaborano»
Le situazioni d'emergenza possono accadere in qualunque momento. In Ticino sono oltre 600 i "Cavalieri del Cuore" che nel 2016 hanno soccorso un paziente colpito da arresto cardiaco improvviso

LUGANO - Un giovane è vittima di un arresto cardiaco in un supermercato di Zurigo, scatta il panico e la commessa chiama il 144. Al telefono l’operatore le chiede di praticare una rianimazione cardiopolmonare (Rcp), ma lei non se la sente e non agisce. Il ragazzo finisce per perdere la vita.

Un dramma, questo raccontato da una giovane a 20 Minuten, che non è affatto un caso isolato. Il motivo? La percentuale di persone non in grado di effettuare un massaggio cardiaco correttamente, soprattutto nelle aree urbane, non è trascurabile: «Stimerei attorno al 20% delle persone che telefonano per un’emergenza di questo tipo», spiega a 20Minuten Roland Portmann, portavoce del Centralino emergenze dell’aeroporto di Zurigo. I dipendenti assistono telefonicamente coloro che cercano aiuto in situazioni di emergenza, ma molte volte chi è dall'altro capo del telefono non se la sente di intervenire: «Alcuni sono in stato di shock o temono di fare qualcosa di sbagliato - spiega Portmann -, altri sono "disgustati" o si bloccano».

«Quando qualcuno ha un arresto cardiaco - aggiunge Portmann -, si tratta di vita o di morte. Se non si fa nulla, le possibilità di sopravvivenza del paziente si riducono in maniera massiccia». Ecco perché è importante iniziare immediatamente con le compressioni toraciche. Sono casi dove è imperativo muoversi tempestivamente. «Di sicuro in Svizzera si può fare molto di più», conferma Stefan Hoenner dei Samaritani.

In Ticino meglio che in Svizzera - Bene però il Ticino dove la Rcp viene insegnata anche nelle scuole grazie al lavoro di enti come la Fondazione Ticino Cuore. Hoenner ricorda che «se si fornisce il primo soccorso, ci si trova in una situazione eccezionale». Ecco perché è importante affrontare inibizioni, insicurezza e ansia. «Le situazioni di emergenza possono accadere in qualunque momento ed è importante essere preparati». 

Sono oltre 600 i "Cavalieri del Cuore" che nel 2016 hanno soccorso un paziente colpito da arresto cardiaco improvviso. Per la strada, in azienda, in un qualsiasi luogo del nostro territorio. A inizio maggio hanno ricevuto un diploma d'onore. Il progetto Ticino Cuore è nato nel 2005 con l’intento di incrementare progressivamente la percentuale di sopravvivenza di chi è vittima da arresto cardiaco improvviso. I "Cavalieri del Cuore" hanno scelto di seguire il corso di 4 ore sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare (BLS) e di defibrillazione (DAE) promosso periodicamente da Ticino Cuore. Sono così in grado, trovandosi in modo del tutto casuale sulla scena del drammatico evento, di praticare un massaggio cardiaco e utilizzare uno dei numerosissimi defibrillatori pubblici installati dalla Fondazione in tutto il nostro territorio.

Sopravvivenza aumentata del 19% - Grazie ai Cavalieri del Cuore e al progetto di Ticino Cuore, in poco più di un decennio il tasso di sopravvivenza dei pazienti sottoposti a rianimazione è passato dal 28% al 47% degli ultimi tre anni.

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