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LUGANO / BERNAIsis e immigrazione: «Cosa rischiano Svizzera e Ticino?»

06.06.17 - 15:29
Keystone
Isis e immigrazione: «Cosa rischiano Svizzera e Ticino?»

LUGANO / BERNA - Il campanello d’allarme lanciato dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo italiano Franco Roberti in merito al «supporto logistico fornito in Italia, e segnatamente a Como, dall’Isis all’immigrazione clandestina» - sul quale la procura di Como ha aperto un’indagine - ha fatto scattare un’interpellanza di Lorenzo Quadri.

Citando le parole del magistrato italiano, il Consigliere nazionale precisa che «con gli sbarchi arrivano soggetti che possono radicalizzarsi qui, come Anis Amri che, giunto a Lampedusa, poi si è radicalizzato in carcere in Italia ed ha colpito a Berlino. E ci sono anche altri casi», e pone al Consiglio federale le seguenti domande:

    • Il CF è al corrente dell’inchiesta aperta dalla Procura di Como in merito al supporto logistico fornito dall’Isis all’immigrazione clandestina?
    • Qual è la posizione del CF circa il rischio, per la Svizzera ed il Ticino, di avere ramificazioni dell’Isis praticamente fuori dalla porta di casa?
    • Quali misure intende prendere il CF, alla luce dell’ inchiesta di cui sopra, per tutelare la Svizzera in generale ed il Ticino in particolare dall’immigrazione clandestina di miliziani dell’Isis provenienti da Como?
    • E’ intenzione del CF, anche alla luce dell’inchiesta in questione, potenziare la sicurezza dei confini elvetici con l’Italia?
    • Come valuta il CF l’ipotesi che, anche a seguito di questa vicenda - oltre che più in generale del caos asilo - la Germania reintroduca controlli sistematici ai confini con la Svizzera?
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