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CANTONEArriva la battaglia a colpi di unghia

20.01.17 - 06:10
Una “prima” a livello svizzero. È il campionato internazionale di “nail design”. La coordinatrice: «Concorrenti anche dal Giappone»
Fotolia
Arriva la battaglia a colpi di unghia
Una “prima” a livello svizzero. È il campionato internazionale di “nail design”. La coordinatrice: «Concorrenti anche dal Giappone»

LUGANO – Un campionato internazionale di “nail design” a Lugano. È una novità assoluta quella prevista dal 21 al 22 gennaio nell’ambito della prima fiera di Swiss Beauty Expo, in programma al padiglione Conza. «Si tratta di un progetto colossale – spiega la coordinatrice della competizione Claudia Valli –. Una “prima” a livello svizzero. Avremo a disposizione trenta giudici di caratura mondiale».

Espressione artistica – Un evento artistico a cui parteciperanno professionisti da tutto il pianeta. Addirittura dal Giappone. «Con l’espressione “nail design” – evidenzia Valli – intendiamo l’aspetto della decorazione e quello della ricostruzione delle unghie, sia delle mani sia dei piedi. È un’arte che viene definita con il termine onicotecnica. Precisione, tecnica e improvvisazione allo stesso tempo».

Il mondo sull’unghia – Tra le tecniche in gara a Lugano, occhio alla microscultura. Con ideazioni fantasiose che vengono poi posate sull’unghia delle modelle in poco meno di mezz’ora. «Ci puoi mettere un mondo intero sulle unghie – sostiene Valli –. Polveri acriliche, gel, ologrammi, glitter, porporine. Materiali e pigmenti colorati. L’artista ha carta bianca e può dare libero sfogo alla sua fantasia. Solitamente il pubblico è molto affascinato da questo tipo di competizione». 

Fantasia – Un pianeta misterioso che affiora sull’arco di due giorni. «Ci sarà parecchia curiosità anche attorno alla “Flat Art”, che propone decorazioni piatte, senza alcun tipo di rilievo. Il nostro è un settore in cui si dà libero sfogo alla fantasia. E nel quale operano persone che hanno fior di studi alle spalle. Spesso si tende a banalizzare quello che facciamo. Ben pochi si rendono conto di tutto il lavoro che sta dietro al nostro mestiere».  

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