Aumentano le spese e gli stipendi reali diminuiscono. Per gli agenti di polizia la qualità di vita si abbassa e il VPOD rivendica le 40 ore settimanali di lavoro
BELLINZONA - Non è facile la vita del poliziotto. Turni di lavoro stressanti e stipendi erosi dai costi sempre più alti di cassa malati e affitti peggiorano la qualità di vita. In questo periodo neppure le forze dell'ordine pare riescano ad essere risparmiati dall'ormai generalizzata regola "globalizzante" «del più lavoro a meno paga».
E per combattere questa evoluzione, o meglio involuzione a cui stiamo assistendo, il VPOD è tornato ieri alla carica, chiedendo misure a tutela della salute e della qualità di vita degli agenti. In particolare sono le 40 ore settimanali a rappresentare uno dei punti principali delle rivendicazioni sindacali. La professione dell'agente di polizia, in una società sempre più complessa ed eterogenea, diventa sempre più impegnativa e, come hanno sottolineato i co-presidenti di VPOD Polizia Joel Scaglia e Andrea Pomponio nel loro rapporto, «il lavoro in Polizia non è come tutti gli altri lavori dell'amministrazione».
«In Polizia - si legge - si lavora a turni, ad orari irregolari, pasti irregolari, supplemento di ore lavorative (straordinari), lavorare durante il weekend e durante le feste, sia quando è bel tempo che quando piove. Inoltre il lavoro al fronte comporta da una parte tensioni e litigi e dall’altra empatia ed aiuto, a seconda dei casi e delle persone. Il poliziotto deve nascondere sentimenti e a volte frenare la rabbia per situazioni che riteniamo ingiuste. Inoltre deve sempre essere all’altezza delle aspettative della popolazione perché essa crede nella polizia. Il poliziotto deve anche interrogare persone che hanno commesso gravi crimini in presenza di avvocati sempre più preparati: soprattutto in questi casi non possiamo sbagliare, perché altrimenti tutta la procedura, il nostro lavoro, va a finire in nulla. Negli ultimi anni, possiamo anche notare che le malattie sono aumentate, e questo perché si continua a tirare la corda sugli agenti di polizia».