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Torte alla cannabis, alimenti scaduti e turni di lavoro non regolari. Cosa sta succedendo al Centro sportivo nazionale di Tenero e nella sede distaccata di Andermatt?
TENERO/ANDERMATT - Un’invitante placca di brownie appena cotti sta raffreddando, sopra un foglio con una scritta: «Non mangiare, molto tossici». Ma cosa li rende non commestibili? Da nostre informazioni, le analisi svolte dalla scientifica della Polizia cantonale ticinese hanno mostrato un contenuto di tetraidrocannabinolo (Thc) tale da renderli sostanza stupefacente.
Inchiesta in corso - La cucina è quella della sede distaccata di Andermatt del Centro sportivo nazionale di Tenero, usata per allenamenti e corsi di aggiornamento dalle federazioni degli sport invernali. La foto in nostro possesso, scattata ad aprile, mostra una space cake, una torta alla cannabis, che sarebbe stata cucinata proprio nei forni che l’esercito affitta all’Ufficio federale dello sport (Ufspo). Una fetta del dolce, come detto, è da oltre due mesi nelle mani della scientifica ticinese e, come ci conferma l’Ufficio stampa della Cantonale: «Un’inchiesta è in corso, per questo non possiamo rilasciare ulteriori dichiarazioni». La delicatezza della questione è anche di natura giurisdizionale: il centro di Andermatt è infatti di competenza del Canton Uri, ma le persone coinvolte risiedono tutte in Ticino. Anche la denuncia è stata fatta nel nostro Cantone. Finora, le autorità urane dichiarano di non essere ancora state informate della questione.
«Sostanze non ammesse» - Anche l’Ufficio federale dello sport ci risponde di non essere finora «a conoscenza di un’inchiesta». L’atteggiamento della Confederazione nei confronti delle sostanze stupefacenti è però chiarissimo: «L’Ufspo non permette l’uso di sostanze all’interno delle proprie strutture e chi non rispetta queste indicazioni è allontanato», ci spiegano. Concetto ribadito anche nella Carta etica dello sport, stilata dallo stesso ufficio: «Il doping e ogni tipo di sostanze stupefacenti non hanno posto nello sport».
Il festino - Ma come ci è arrivata una space cake nelle cucine del centro sportivo? Non è finita in nessuno dei 340mila pasti cucinati lo scorso anno dalle cucine di Tenero e Andermatt. Era invece stata preparata da un collaboratore del centro per una festa organizzata dal personale e alcuni amici. Festini di questo tipo, ci viene raccontato, sarebbero piuttosto usuali. E, visto l’isolamento di cui gode Andermatt in alcuni periodi dell’anno, anche comprensibili, se non fosse per le fragranze di marijuana provenienti dalla cucina.
Alimenti scaduti - Se, fortunatamente, la torta non è entrata nei vassoi degli utenti del centro. Qualche preoccupazione in più è data da altre fotografie in nostro possesso. Datate 25 maggio 2016, mostrano dell’olio scaduto nel marzo del 2015 e del mascarpone vecchio di 13 giorni. Anche le condizioni igieniche della cucina, così come ci vengono illustrate, non appaiono ideali e meriterebbero qualche riforma procedurale. Le celle frigorifere, inoltre, avrebbero ospitato anche ingredienti non previsti: in particolare si tratterebbe di bevande alcoliche e del burro alla cannabis utilizzato per la preparazione delle space cake. Il grasso, ci spiegano, legandosi al Thc ne permette una migliore e più equa distribuzione nel dolce.
Turni fuori legge - Altri dubbi scaturiscono dalla situazione lavorativa riferitaci da più di un collaboratore. Il Centro sportivo di Tenero, soprattutto per quanto riguarda le cucine, si affida con una certa frequenza ad agenzie interinali per sopperire alle fluttuazioni stagionali. Nonostante ciò capita spesso che i dipendenti delle cucine siano chiamati al lavoro per oltre dieci giorni consecutivi (la legge pone il limite a sette).
Mobbing - Poi, più di un dipendente ci ha raccontato di casi di accanimento nei confronti di alcuni collaboratori che sfiorano pericolosamente la definizione di mobbing. Alcuni impiegati avrebbero già illustrato la situazione all’Ufficio del personale della Confederazione. Da noi contattato, il Dipartimento federale delle finanze non ha confermato i colloqui, rimandandoci alle statistiche sul mobbing emerse dall’ultimo rilevamento del 2014: «Il 9 per cento delle donne e l’8 per cento degli uomini hanno affermato di essere stati oggetto di mobbing nei due anni precedenti». L’Ufficio federale dello sport, invece, dichiara: «non ci risultano segnalazioni di mobbing». Da nostre informazioni, però, un dipendente sarebbe attualmente sotto trattamento psichiatrico e ha preferito rassegnare le dimissioni.
