La decisione del Gran Consiglio di dare seguito alla mozione Chiesa-Dadò di segnalare i controlli di radar mobili suscita vivo interesse nel nord delle Alpi. Molti i blogger che condividono la scelta
BELLINZONA / ZURIGO - La decisione del Gran Consiglio di accogliere il rapporto della Commissione della Gestione elaborata sulla base della mozione di Marco Chiesa e Fiorenzo Dadò intitolata «Radar mobili: più prevenzione, meno cassetta», sta suscitando molto interesse nella Svizzera nordalpina.
20min.ch ha dato ampio risalto al fatto che i radar mobili dovranno essere segnalati almeno 200 metri prima della loro collocazione, ed ha dedicato l'apertura della sua edizione online. Nel giro di poche ore sono state decine i commenti pubblicati dai lettori attraverso i quali hanno manifestano la propria approvazione su quanto deciso in Ticino. I «Bravo!», i «Viva Ticino», «Bravo Tessin», «Grazie Ticino» non si contano. «Finalmente giustizia! Altri Cantoni, seguire l'esempio, prego!», scrive FD. «Sì, giusto così - scrive un altro lettore. I radar devono essere segnalati e posizionati laddove esiste un pericolo per la sicurezza e non per riempire le casse».
Un blogger aggiunge: «Sempre la CH IT. Prima il divieto del burka, adesso i controlli radar. Come mai la Svizzera italiana è così all'avanguardia e gli altri restano indietro? O forse perché in Ticino il Governo è molto più vicino ai cittadini e li ascolta?».
Ci sono anche lettori che, in tutti i casi, hanno espresso la loro critica: «È uno scherzo? - si chiede Alexander Uster - È come se le FFS informassero in anticipo che alla stazione seguente verrebbe effettuato un controllo biglietti. La legge dice: qui puoi viaggiare a questa velocità. E se vai più veloce, devi pagare. Ed è per questo che esistono i radar».
Sulla stessa onda di pensiero Stefan Krähenbühl, il portavoce di Roadcross Svizzera, l'associazione che si occupa di promuovere la sicurezza e assistere le vittime di incidenti stradali: «Il sistema di controllo in auge viene così neutralizzato».
Secondo Krähenbühl il fatto che degli automobilisti abbiano il timore che possano essere controllati dappertutto produce un effetto deterrente. Inoltre la decisione del Gran Consiglio cozzerebbe, a suo parere, contro i provvedimenti adottati nella legge federale di Via Sicura.
Per l'Ufficio federale delle strade, come riferisce la «Aargauer Zeitung», quanto deciso in Ticino non sarebbe «necessariamente in contrasto con il codice stradale. Infatti la segnalazione della presenza di radar viene effettuata in autostrada, nei tratti con cantieri».