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CANTONEDolce morte a Melano: «Mia moglie ha voluto così»

21.03.16 - 15:02
Parla il marito di Susanna Zambruno Martignetti. La clinica sospende l'attività per ordine del Municipio
Dolce morte a Melano: «Mia moglie ha voluto così»
Parla il marito di Susanna Zambruno Martignetti. La clinica sospende l'attività per ordine del Municipio

MELANO - La sede è lì, in mezzo al paese: tra la Migros e la Posta, a 500 metri Municipio. Qualche metro più in avanti, il cimitero e un noto night club. È qui, al terzo piano di un palazzo in via Cantonale 90, a Melano, che il 9 marzo alla signora Susanna Zambruno Martignetti di Torino è stata effettuata l'iniezione letale. Il marito Damiano era con lei, assieme ai figli: «Non l'abbiamo accompagnata, era venuta da sola: poi l'abbiamo raggiunta» racconta al telefono. 

Attività sospesa - A quanto risulta a tio.ch/20minuti, Martignetti è stata l'ultima - o una delle ultime - persone assistite dalla clinica. Settimana scorsa infatti il Municipio ha intimato ai responsabili di cessare  immediatamente l'attività, causa la mancanza dei permessi necessari. Il segretario comunale conferma che il servizio è stato sospeso.

«Una ventina di suicidi» - Quello di Martignetti è il caso più famoso che vede coinvolta la clinica (sui quotidiani italiani vi era stato dedicato ampio spazio, nei giorni precedenti l'operazione) non certo l'unico. Nel 2015, stando alla Polizia cantonale, sono stati 50 i suicidi assistiti in Ticino: nel 2014 erano stati 17. L'aumento sarebbe dovuto alla nascita dell'associazione Liberty Life, di cui avevamo riferito a suo tempo. Da allora, sono «oltre una ventina» i cittadini italiani che, tramite Exit Italia, si sono rivolti all'associazione e hanno poi effettuato in Ticino l'operazione.

Oggi il dibattito in Parlamento - Per Emilio Coveri, presidente di Exit Italia, l'apertura della clinica sul Ceresio «è un fatto molto positivo in quanto per vicinanza geografica e per una questione linguistica facilita di molto le cose» spiega. Dopo Ex International di Berna, Eternal Spirit di Basilea e Dignitas di Zurigo, quella di Melano è la quarta struttura concepita ad hoc per il suicidio assistito in Svizzera. Il problema è che nel nostro Cantone «non esiste una normativa che garantisca un controllo medico e finanziario su questo tipo di servizio» commenta Raoul Ghisletta del Ps, che dieci giorni fa ha presentato un'interrogazione al Gran Consiglio sul tema. Oggi il punto è all'ordine del giorno in Parlamento.

Licenza revocata - Intanto, nei giorni scorsi il Dss ha revocato alla presidentessa dell'associazione la licenza per esercitare la professione d'infermiera. E i dubbi vanno oltre gli aspetti medico-sanitari. La clinica di Melano non ha infatti ricevuto permessi specifici per l'esercizio da parte del Municipio (a parte una generica "destinazione commerciale"), scrive oggi il quotidiano romando La Liberté. Di qui la richiesta di sospendere l'attività. La responsabile di Liberty Life, in una lettera odierna alla stampa, ha dichiarato che l'associazione di Melano «chiede 7mila franchi» a ciascun assistito per accompagnarlo al gesto estremo.

Massimo riserbo - Contattato da Tio.ch/20minuti, il marito di Martignetti conferma però che per l'operazione in questione sono stati versati 13mila euro. «Del resto, pur essendo dell'opinione che idealmente queste cose andrebbero fatte alla luce del sole, per noi non è questa la cosa importante» aggiunge. «L'importante è il risultato: questa era la volontà di mia moglie». Martignetti afferma poi di aver ricevuto dall'associazione «la preghiera di mantenere la segretezza sul luogo dove è avvenuta l'operazione».  

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