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CANTONERagazzi ticinesi sulla strada: ecco dove vivono

11.03.16 - 08:55
La mappa dei luoghi di ritrovo in Ticino. Gli operatori di prossimità avvertono: «Servono interventi»
foto Tipress
Ragazzi ticinesi sulla strada: ecco dove vivono
La mappa dei luoghi di ritrovo in Ticino. Gli operatori di prossimità avvertono: «Servono interventi»

CANTONE - Una lista dei “luoghi della disillusione” del Mendrisiotto, quelli dove i giovani si trovano a far nulla, a passare i giorni (e gli anni) a zonzo. Ragazzi di strada. Teenager che mollano gli studi e non entrano nel mondo del lavoro. A realizzare la mappa, una squadra formata ad hoc dal Municipio di Chiasso: quattro operatori con il compito di andare sulla strada ad incontrare i giovani là dove il rischio che “si perdano” è più forte. «Abbiamo individuato una serie di non-luoghi dove gruppi di giovani si ritrovano abitualmente - spiega il coordinatore del gruppo - quello che facciamo è avvicinarli, prendere contatto con loro e farci accettare dal gruppo. Lo scopo è instaurare un rapporto».

La "zona grigia" - Il servizio è nato cinque mesi fa, e inizia a dare i suoi frutti. «Cerchiamo di offrire ai giovani un'alternativa costruttiva. Molti ragazzi sono in giro a fare niente, smettono di andare a scuola e non riescono a trovare lavoro, sono come persi e disillusi» continua il coordinatore . Stessa situazione nelle altre città: i luoghi si assomigliano, dalla stazione di Mendrisio alle scuole medie di Chiasso, il centro commerciale Serfontana, le elementari di Stabio. A Lugano, il punto più "caldo" è il posteggio dietro la pensilina Botta, spiega il municipale Michele Bertini, che sottolinea come «la situazione è comunque migliorata a seguito di interventi strutturali». 

La mappa - Ma la lista dei non-luoghi di ritrovo è lunga, ogni città ha i suoi. È lì che gli operatori di prossimità vanno "a caccia" di giovani in difficoltà. Ecco alcuni esempi (conoscete altri hot-spot da segnalare? scrivete a feedback@20minuti.ch e li inseriremo nella mappa).

 

"I ragazzi ci contattano per i motivi più vari" - «Sono diversi i punti dove è stata riscontrata una presenza più o meno costante di questi assembramenti» continua Bertini. La polizia di Lugano li monitora con l’approccio della “hot spot policy” in collaborazione con gli operatori di prossimità del Comune. Dai portici delle scuole di Molino Nuovo al parco Ciani, fino al Sopraceneri, alla stazione e al Debarcadero di Muralto, al mercato coperto di Giubiasco. «In questi luoghi di assembramento si intercettano spesso situazioni di disagio» spiega Alex Rodriguez, operatore di prossimità di Locarno: «Una volta instaurato il contatto, i ragazzi ci chiamano per i motivi più vari: chi è scappato di casa, chi ha da mangiare o non sa come compilare il formulario dell'assistenza».

"Fenomeno in aumento" - Gli adolescenti e i giovani adulti che hanno interrotto sia gli studi che l’apprendistato, e non riescono a entrare nel mondo del lavoro, sono «un fenomeno che incontriamo quotidianamente», avverte Matteo Beltrami, operatore sociale di Giubiasco. «Non conosco dati certi, ma l’impressione è che regolarmente si presentino nuovi casi di giovani che lasciano scuola e formazione entrando così nella “zona grigia”. Il territorio ha molte risorse, importante è continuare ad ideare nuovi interventi e chiavi di lettura».

 

 

 

 

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