Cerca e trova immobili

BELLINZONA"No" alla variante di PR via Tatti: "Siamo contrariati"

29.12.15 - 12:20
Il Municipio storce il naso di fronte alla decisione del Consiglio di Stato
tipress
"No" alla variante di PR via Tatti: "Siamo contrariati"
Il Municipio storce il naso di fronte alla decisione del Consiglio di Stato

BELLINZONA - Il Municipio di Bellinzona esprime sorpresa e contrarietà per la decisione del Consiglio di Stato, comunicata oggi, di negare l’approvazione della variante di Piano regolatore di via Tatti, adottata dal Consiglio comunale il 14 ottobre 2013 e in votazione popolare quasi due anni or sono.

"Sorpresa - precisano in una nota -, perché la variante, che ha avuto un iter durato quasi dieci anni, è stata portata avanti, già dai precedenti Municipi, in sintonia e in accordo con i preposti servizi del Dipartimento cantonale del territorio (DT), giungendo addirittura alla sottoscrizione di una convenzione che definiva i parametri urbanistici ed edificatori e che, al contempo, imponeva una serie di condizioni cui la Città si è regolarmente e diligentemente attenuta".

La pianificazione proposta era inoltre inserita nel Programma d’agglomerato del Bellinzonese, vincolante per il Comune, approvato dal medesimo Consiglio di Stato nel dicembre del 2011 e ripreso nel Piano Direttore cantonale lo scorso anno.

"Contrarietà, perché con una simile decisione – contraddittoria con l’iter condotto di concerto con le autorità politiche e amministrative cantonali già nel corso della precedente legislatura – si bloccano le aspettative di sviluppo e di creazione di posti di lavoro in una zona centrale – peraltro già densamente popolata ed edificata – della Città che, con l’imminente arrivo di AlpTransit, oltre al mantenimento della sua alta qualità di vita e alla preservazione di un invidiabile patrimonio storico, culturale e paesaggistico, aspira – così come l’agglomerato del Bellinzonese, che a breve confluirà in una nuova entità comunale – anche ad occasioni di rilancio economico per assicurare la propria autonomia finanziaria".

Il Municipio ricorda che sui terreni in questione un primario istituto bancario svizzero era interessato a investire diverse decine di milioni di franchi per realizzarvi uno dei propri centri amministrativi, oggi tutti posizionati a Nord delle Alpi.

La decisione del Consiglio di Stato, per la Città, pone inoltre in dubbio "tutta una serie di altre pianificazioni attese da tempo, non solo a Bellinzona, per le quali – pur nel rispetto della nuova legislazione federale sullo sviluppo territoriale entrata in vigore nel maggio del 2014 – si chiede che il Cantone faccia quanto di sua competenza per permetterne lo sblocco, nel senso di una moderna pianificazione urbanistica volta alla densificazione dei comparti centrali degli agglomerati urbani, preservando invece quelli liberi al loro esterno".

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE