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TICINO / ITALIAI soldi della Lega in una società ticinese fallita?

30.04.12 - 10:18
Foto Keystone / EPA Ansa Luca Zennaro
I soldi della Lega in una società ticinese fallita?

LUGANO - Si trovava forse al numero 2 di via Gaggio a Bioggio la "cassaforte" della Lega Nord. All'interno di uno stabile a ridosso delle pendici del Malcantone era situala la sede dell'Aurora bFd Sagl, società fallita nemmeno un mese fa e che, secondo gli inquirenti, è riconducibile a Francesco Belsito, il tesoriere del partito di Bossi. Nell'edificio al momento si trova un'altra azienda, e dell'Aurora nessuna traccia. "Non ci sono più, sono andati via" dice una residente della zona.

Sempre che quel "Franco Domenico Belsito" che risulta nel Registro di commercio sia proprio l'ex vicepresidente di Fincantieri, ma questo lo stanno stabilendo i magistrati italiani, che suppongono l'uso di due diversi codici fiscali, riporta il quotidiano Repubblica, per aggirare controlli valutari.

La storia della società è semplice: il 19 novembre 2010 Aurora bFd Sagl viene costitita da Belsito e Giovanni Russo. La società si occupa dell'"esecuzione di lavori edili, lavori di gessatura, idraulica e impianti sanitari, ristrutturazioni, pittura di vario genere, manutenzione giardini, irrigazioni, lavoro conto terzi e confezionamento". Il 2 marzo 2011 Russo lascia il ruolo di amministratore delegato a Belsito. Il 30 marzo scorso viene presentata la dichiarazione di fallimento, che diventa effettivo il 4 aprile. Oggi, 30 aprile, è fissata la scadenza per anticipo spese di 3mila franchi. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, ma la stampa italiana fa notare una sospetta tempistica: la società dichiara fallimento in contemporanea con l'avviso di garanzia ricevuto dal tesoriere leghista.

Il sospetto degli investigatori è che sui conti riconducibili alla società siano passati fiumi di denaro, frutto del rimborso elettorale ma anche di natura illegale. Belsito, secondo i pm di Napoli e Reggio Calabria "potrebbe rimanere invischiato nelle inchieste sul riciclaggio della Ndrangheta". Belsito, si legge in particolare sul Corriere della Sera, avrebbe movimentato su un conto cifrato luganese i soldi del partito, mescolandoli a quelli dell'Ndrangheta. Soldi illeciti di fatto "ripuliti", è il sospetto avvalorato da riscontri degli investigatori della Direzione Investigativa Antimafia.

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