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TICINOPericolo caraffa filtrante, "Mina le caratteristiche di potabilità"

27.03.12 - 12:00
Dal Laboratorio Cantonale: "Nell'acqua filtrata si ritrovano sostanze non presenti in quella erogata dal rubinetto". L'ACSI: "In Ticino è uno strumento inutile"
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Pericolo caraffa filtrante, "Mina le caratteristiche di potabilità"
Dal Laboratorio Cantonale: "Nell'acqua filtrata si ritrovano sostanze non presenti in quella erogata dal rubinetto". L'ACSI: "In Ticino è uno strumento inutile"

LUGANO - Da capaci di “migliorare con un filtro la qualità dell’ acqua potabile” a capaci di eliminare “le caratteristiche di potabilità”. È mutato così il ruolo delle famose e vendutissime caraffe filtranti, presenti sugli scaffali dei principali negozi di elettrodomestici o articoli per la casa.

Un problema, quello del potenziale nocivo di questo prodotto, che nella vicina Penisola era emerso già un anno fa, a seguito di un’indagine dei Nas (Nucleo anti sofisticazioni) nella quale si rintracciavano delle anomalie. L’acqua, una volta filtrata, risultava infatti più povera di calcio e di altri sali necessari. Da qui era partita un’indagine del ministero della Salute che rende pubblici i suoi dati: le caraffe sarebbero quindi “inadeguate per la salvaguardia della salute”.

Un mercato in piena salute quello di caraffe e filtri domestici, anche in Svizzera. Ce lo conferma la commessa di una nota catena di distribuzione specializzata nell'elettronica e negli elettrodomestici di consumo: “Ne vendiamo tantissime”.  Ma alla domanda se il prodotto sia valido o meno la stessa commessa ci risponde: “Migliora la qualità dell’acqua. È utile ad esempio per fare il thè o il caffè. Se ne vendono tante soprattutto nella Svizzera interna dove la durezza dell’acqua è maggiore”. Cenni alla pericolosità del prodotto? Nessuno.

Il Laboratorio Cantonale - Tuttavia, “tutti i prodotti venduti non superano il test del laboratorio e addirittura nell’acqua filtrata si ritrovano sostanze che non c’erano in quella erogata dal rubinetto”, come ci spiega Marco Jermini, il direttore del Laboratorio cantonale.

Inoltre la caraffa funzionerebbe solo con acqua che è già potabile in partenza. Se nell’acqua insomma sono presenti batteri fecali, questi passano nonostante il filtro. “Nelle nostre analisi nell’acqua in entrata c’erano germi patogeni che non sono stati eliminati, ma durante la fase di vita del prodotto sono aumentati i microbi acquatici che si sviluppano nel filtro del prodotto quando non è utilizzato. I produttori di filtro aggiungono argento proprio per ridurre questi microbi, ma poi l’argento finisce nell’acqua”.

Per Jermini, almeno in Ticino, queste caraffe non hanno molto senso: “Lo avrebbero in una grande città, con l’acqua clorata o residui particolari, ma nella Svizzera Italiana ci sono pochissimi comuni che clorano o che hanno problemi di gusto o calcare”.

L'ACSI - “Noi pensiamo che, almeno in Ticino, sia uno strumento abbastanza inutile – aggiunge Laura Regazzoni Meli, segretaria generale dell'Associazione Consumatrici della Svizzera italiana (ACSI) -. Magari per certi Paesi può anche essere utile, nonostante, da quello che ho potuto capire, se non viene correttamente utilizzata possa addirittura peggiorare la qualità dell’acqua. Noi sconsigliamo in ogni caso l’acquisto. E consigliamo di bere l’acqua del rubinetto, anche al ristorante”.

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