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TICINOL'Associazione Svizzera Inquilini propone una tassa causale sull’energia

08.11.10 - 17:42
L'Associazione Svizzera Inquilini propone una tassa causale sull’energia

LUGANO - L’Associazione Svizzera Inquilini ha preso posizione sul Piano Energetico Cantonale, richiamando l’attenzione sugli edifici. In Svizzera e in Ticino più del 40% del consumo energetico e delle emissioni di CO2 è prodotto dal riscaldamento degli edifici, sotto forma di scarichi derivanti dalla combustione di energie non rinnovabili. Il dato è preoccupante e conseguentemente si ritiene che il Cantone debba prioritariamente perseguire l’obiettivo di risanare e rammodernare il parco alloggi, soprattutto da reddito, in maniera forte e determinata.

Il mercato più importante in Svizzera, quello dell’alloggio, si articola su quasi due milioni di appartamenti in locazione e il “popolo degli inquilini” costituisce all’incirca il 70% dell’intera popolazione elvetica: la politica energetica non potrà quindi prescindere, in Ticino, dalla gran mole di stabili vetusti e con un grado di manutenzione, straordinaria ma anche ordinaria, quasi nullo. “Il problema della climatizzazione delle abitazioni non può essere  - spiega l’Associazione - affrontato solo mediante la concessione d’incentivi (sovvenzioni) o facilitazioni fiscali, ma dovrà essere risolto anche introducendo una tassa causale sullo spreco di energia, collegata alla certificazione energetica degli immobili, conseguente al mancato raggiungimento delle migliori categorie energetiche.

Per quanto concerne il PEC, L’ASI ritiene che il piano d’azione CLIMA sia da preferire perché è quello che risulta più efficace. Si giudica, inoltre, in modo assolutamente positivo l’azione tesa al rinnovamento degli impianti esistenti nel settore idroelettrico, energia rinnovabile per eccellenza, nonché misura concreta di protezione dell’ambiente, che non viene sottoposto a ulteriore sfruttamento.

“Il Canton Ticino gode di una posizione privilegiata, perché dispone di un’abbondante risorsa d’acqua (é il terzo Cantone svizzero per produzione idroelettrica), fonte d’energia rinnovabile maggiormente sfruttabile e più redditizia allo stato attuale della scienza; conseguentemente, anche attraverso AET, deve sviluppare una politica improntata verso un approvvigionamento sicuro e rispettoso dell’ambiente, utilizzando fonti rinnovabili, soprattutto indigene, per una produzione di energia elettrica sostenibile e pulita.
Riteniamo inoltre che la politica energetica debba agire in maniera più rispettosa dell’ambiente. Ricordiamo, a titolo di esempio, il secondo invaso in Val d’Ambra e la partecipazione di AET alla costruzione della centrale di Lünen: nel primo caso il paesaggio verrà ulteriormente deturpato da una diga di circa 70 metri d’altezza, nel secondo caso la centrale termica a carbone, conosciuto come il “peggior killer del clima”, comporterà una spesa di diversi milioni di franchi che si sarebbero potuti investire, in Ticino, per il miglioramento e il potenziamento di energie rinnovabili”.

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