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Aste, indice di crisi o mobilità economica? Il settore immobiliare tra quelli con maggiore richiesta
LUGANO - Si va dal palazzetto sportivo agli edifici industriali, capannoni e uffici annessi, dal rustico ad appartamenti privati, ma ci sono anche orologi subacquei e crediti contestati, mobili di appartamento, mobili di ufficio e mobili da ristorante. Insomma alle aste cantonali si vende di tutto, e con cadenza quasi giornaliera. Dopo le sedute eclatanti dal punto di vista dell'opinione pubblica, che hanno visto la vendita all'asta di un maggiolino a 5 franchi e di un presunto Caravaggio a 3 milioni di franchi, il sito cantonale sulle aste continua a pubblicare avvisi e date, per nuovi ed interessanti oggetti. Tra essi anche un'icona bulgara e una interpretazione di Salvador Dali, da parte del noto artista Ilia Sabev. Senza contare le occasioni che possono essere agguantate su mobili, auto e terreni. Le ultime aste saranno centrate proprio sui mobili e su un palazzetto sportivo, il Palamondo di Cadempino.
Tuttavia le aste diventano esse stesse un indice dell'andamento dei tempi, dal punto di vista economico soprattutto. Fallimenti e precetti esecutivi ci sono sempre stati eppure quando all'asta in pochi giorni ci sono un palazzetto sportivo o grossi capannoni industriali o i mobili di un'agenzia di viaggi e quelli di un ristorante, qualcosa di negativo traspare. Ma probabilmente le aste possono essere indice anche di mobilità economica, soprattutto se c'è chi compra. Di certo il settore immobiliare resta quello dalla spinta maggiore.
Se per un verso gli immobili si vendono a "colpi di tre chiamate di legge", per l'altro, le Immobiliari inviano lettere ai cittadini, cercando immobili da acquistare. Accade già da alcuni mesi. Le società immobiliari lasciano riferimenti telefonici ma cercano appartamenti e nuove costruzioni da vendere o affittare. Nella speranza che tutto questo non si trasformi in una bolla immobiliare a breve tempo.
Sa.Me.
