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TICINOScambisti in autostrada, gruppo di lavoro per combattere il fenomeno

02.11.09 - 17:04
Mauro Chinotti, coordinatore del gruppo: "Non vogliamo fare la guerra agli scambisti, lavoriamo per sicurezza e pulizia"
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Scambisti in autostrada, gruppo di lavoro per combattere il fenomeno
Mauro Chinotti, coordinatore del gruppo: "Non vogliamo fare la guerra agli scambisti, lavoriamo per sicurezza e pulizia"

BELLINZONA - "Potremmo cercare di sfoltire il più possibile la vegetazione e aumentare l'illuminazione sui piazzali e nei boschi adiacenti. Ne dovremo parlare". Mauro Chinotti è il coordinatore del gruppo che si occuperà di trovare soluzioni concrete per "ridurre" gli effetti del fenomeno degli scambisti nelle aree di sosta autostradali del Monte Ceneri e di Muzzano. I lavori di studio, voluti dall'Ufficio federale delle strade (USTRA), inizieranno settimana prossima. "Dovremo approfittare dell'inverno - puntualizza - , è la stagione in cui il problema si sente di meno. A primavera bisognerà passare ai fatti".

Centinaia di preservitivi per terra - A (ri) portare a galla il disagio è stato di recente il settimanale di approfondimento della RSI Falò. Ogni giorno gli addetti alle pulizie sono costretti a raccogliere centinaia di preservativi usati lasciati sul terreno. I turisti mormorano e la popolazione, soprattutto a Muzzano, non ne può più. Come se non bastasse, al quadro già di per sé poco idilliaco si è aggiunto l'omicidio di Lindi Jacoma, a fine agosto, nell'area del Ceneri. "La gente adesso si aspetta delle risposte – ammette Chinotti –.

La videosorveglianza - Valuteremo anche l'eventualità di introdurre delle telecamere. Ma è difficile. In Svizzera non esistono aree autostradali videosorvegliate. È un tema da analizzare e da approfondire". Nelle ultime statistiche europee, le due aree di sosta autostradali del Ceneri sono state bocciate, sia a livello di pulizia, sia a livello di sicurezza. "L'USTRA – precisa Chinotti – ha previsto un rifacimento delle aree di sosta ticinesi. Non si sa ancora quando avverrà, passeranno comunque degli anni. Proprio per questo non possiamo aspettare, bisogna trovare delle misure di transizione che rassicurino la popolazione in questo momento. Non vogliamo fare la guerra agli scambisti. Ma non possono permettersi di sporcare in questo modo".

I primi interventi - Ridurre la vegetazione e aumentare l'illuminazione. Sono i primi due passi per uscire da una situazione imbarazzante. "Chissà cosa pensano del Ticino i turisti che si fermano in queste aree – conclude Chinotti –. Non demonizzeremo nessuno. Ma cercheremo di "scoraggiare" gli atti sessuali all'aperto. O perlomeno di incentivare gli scambisti a essere rispettosi del prossimo. Sicurezza e pulizia sono obiettivi prioritari e urgenti".
 

Patrick Mancini

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