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LUGANODadamusica: un concerto-spettacolo per ripercorrere il dadaismo e i suoi rapporti con la musica

18.03.09 - 07:10
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Dadamusica: un concerto-spettacolo per ripercorrere il dadaismo e i suoi rapporti con la musica

LUGANO - Ancora una volta la rassegna 'Novecento e Presente' diventa occasione di sinergia fra il Conservatorio della Svizzera Italiana, la SUPSI-DACD e la Scuola Dimitri per una serata di musica, teatro, e visual art. Il tema del 25 marzo (ore 20.30, Palazzo dei Congressi, entrata gratuita) sarà quello del Dada: non solo una rivisitazione delle manifestazioni storiche di questo movimento, ma anche una reinterpretazione in chiave contemporanea dei concetti chiave del dadaismo.

Il risultato è uno spettacolo eterogeneo, dal ritmo serrato e ricco di colpi di scena, nel quale alle “non-poesie” di Tristan Tzara verranno accostati i video realizzati dagli studenti SUPSI dell’Atelier di Comunicazione Visiva, alle provocazioni visive di René Clair le azioni teatrali dei giovani attori della scuola Dimitri, in una continua interazione tra musica, testo ed arti visive.

A fare da filo conduttore della serata saranno le musiche eseguite dall’Ensemble Novecento della Scuola Universitaria del nostro Conservatorio diretto da Giorgio Bernasconi: una scelta di brani dei due autori che più di tutti i loro contemporanei seppero interpretare lo spirito del dadaismo, Erik Satie e George Antheil.

L’intermezzo sinfonico “Cinéma” di Erik Satie accompagnerà la proiezione del cortometraggio surrealista “Entracte”, del regista René Clair, per il quale il brano stesso fu scritto. La musica di Satie è quanto mai radicale e grottesca, caratterizzata da ripetizioni ossessive e da una provocatoria assenza di melodia.

Oltre a “Cinéma” ascolteremo due brani di George Antheil, compositore e pianista americano trapiantato in Europa all’inizio del secolo scorso. Molto più giovane di Satie, Antheil fu negli anni venti un vero e proprio enfant terrible del mondo musicale europeo e francese in particolare. Ad assicurare ad Antheil il suo status di “bad boy of music”, titolo calzante della sua autobiografia, fu soprattutto il suo celebre “Ballet Mècanique”. Scritto nel 1924 per 4 pianoforti e percussioni, il Ballet sviluppa sonorità ruvide e percussive, che ancora oggi lasciano l’ascoltatore senza fiato; “Ballet Mècanique” accompagnerà la proiezione dell’omonimo cortometraggio di Fernand Léger e Dudley Murphy. Di Antheil ascolteremo anche la “Jazz Symphony” per pianoforte solista (al pianoforte Matteo Sarti) ed ensemble, un brano dal ritmo sfrenato che innescherà le coreografie degli attori della scuola Dimitri, diretti dal regista Jean-Martin Moncéro.

Uno spettacolo 'made' in Ticino, uno spaccato della realtà universitaria del Cantone, una full immersion nel DADAISMO, movimento culturale (nato in Svizzera!) che ha stravolto le convenzioni del ‘900 e che ha gettato le basi della nostra cultura contemporanea.

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