GAGGIOLO - “E' vergognoso che, mentre gli svizzeri formalizzano l'ampliamento della discarica di inerti di Stabio_Gaggiolo , la regione Lombardia a tre mesi esatti dagli impegni formali presi a luglio dalla commissione ambiente al suo completo stia in silenzio. Ancora più vergognosa e colpevole è la immobilità della commissione ambiente della regione Lombardia che ufficialmente in seduta pubblica nel mese di luglio aveva preso l'impegno di visitare la discarica di Gaggiolo e le case degli abitanti che vivono davanti a tale infamia".
È durissimo il presidente nazionale AIDAA Lorenzo Croce in merito alla vicenda del Gaggiolo, proprio in questi giorni infatti è stata depositata ufficialmente la richiesta di ampliamento della medesima discarica contenente amianto floccato.
AIDAA conferma le iniziative programmate a partire dalla class-action che verrà depositata presso il tribunale civile di Varese nei primi giorni del mese di gennaio del 2009 e che ha raccolto oltre 3.000 firme a livello nazionale.
Per Lorenzo Croce responsabile di questo silenzio da parte italiana è la presidente della commissione ambiente del consiglio regionale della Lombardia, "che non si degna nemmeno di rispondere alle nostre richieste per conoscere i tempi della visita al Gaggiolo ma con lei sono responsabili tutti i componenti di questa commissione a partire dai consiglieri regionali varesini di tutti i partiti che davanti al sottoscritto ed ai rappresentanti del Gaggiolo si sono presi l'impegno di visitare con noi la discarica e le case del Gaggiolo. A oggi noi non abbiamo più avuto notizie in merito a questi impegni formali presi dalla commissione al suo completo, con il via libera di tutti i commissari dal Verde Monguzzi, alla ex An Silvia Ferretto passando da tutti i rappresentanti della medesima commissione”.
E ancora: "È quantomeno sconvolgente - continua Lorenzo Croci - l'atteggiamento di questa classe politica regionale, che ha preso con noi di AIDAA e con i cittadini di Gaggiolo un'impegno preciso a visitare la discarica in nostra compagnia e poi se ne stà con le mani in mano, quasi avesse paura della reazione svizzera- continua Croce- ma forse nel caso del Gaggiolo le famiglie sono poche e quindi non è interesse di questi signori stipendiati con i soldi nostri e che se ne fregano dei loro concittadini che vivono situazioni drammatiche. Ma la cosa più grave è che si rimangiano le loro medesime parole e i loro medesimi impegni. Anziché riempirsi la bocca di parole e passare le mattine in televisione a raccontarci le balle del buon governo, si mettano all'opera e si facciano un'esame di coscienza. Se anche si dovesse scoprire una sola persona che si ammala o muore a causa dell'amianto presente in quella discarica la loro colpa non sarebbe inferiore di chi ha scaricato a quindici metri dal confine e con loro responsabili davanti a Dio e agli uomini sarebbero anche gli amminstratori locali che forse in questa vicenda si sono mossi con la stessa sensibilità di un killer davanti alle potenziali vittime”.