Submission al Festival, nuova lettera a Irene Bignardi

"Il documentario in oggetto - prosegue la missiva - della durata di meno di 11 minuti, che abbiamo più volte visionato, non contiene a nostro avviso nulla che potrebbe shockare il pubblico festivaliero. Il Festival di Locarno, tradizionalmente impegnato a dar voce e visibilità a quei cineasti che, nelle loro opere, denunciano loppressione nelle sue varie forme, commetterebbe, a nostro avviso, un errore ed unincongruenza, se ignorasse un documentario di denuncia, costato la vita al suo autore, contro quellintegralismo che indipendentemente da quale sia la sua matrice priva, anche e proprio allinterno di Stati aperti e democratici, degli esseri umani delle più elementari libertà. Né possiamo dimenticarci di quei politici tra cui il sindaco di Amsterdam, Job Cohen ed intellettuali che, rei unicamente di aver espresso la loro opinione, sono stati minacciati di morte da fanatici islamici".
"La sceneggiatrice del film costato la vita al regista Theo Van Gogh, la parlamentare olandese di origini somale Ayaan Hirsi Ali - si conclude lo scritto - è tuttora costretta a vivere sotto scorta, perseguitata da costanti minacce di morte, ma non intende rinunciare al proprio impegno: nelle scorse settimane ha infatti annunciato che, entro l’anno, realizzerà il seguito di Submission".