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LOCARNO

Submission al Festival, nuova lettera a Irene Bignardi

Foto d'archivio
Submission al Festival, nuova lettera a Irene Bignardi
LOCARNO - "Gentile Signora Bignardi, lo scorso 16 dicembre ci siamo rivolti a lei proponendo la proiezione, al Festival internazionale del film di Locarno, del documentario Submission del regista, giornalista e scrittore olandese Theo Van Gogh (...
LOCARNO - "Gentile Signora Bignardi, lo scorso 16 dicembre ci siamo rivolti a lei proponendo la proiezione, al Festival internazionale del film di Locarno, del documentario Submission del regista, giornalista e scrittore olandese Theo Van Gogh (nella foro, ndr.), barbaramente ucciso ad Amsterdam da un fanatico islamico lo scorso 2 novembre. Non essendo a tutt’oggi a conoscenza di una sua decisione nel merito, ci permettiamo di reiterare la nostra proposta". Così comincia una lettera inviata quest'oggi alla direttrioce del Festival di Locarno Irene Bignardi. A firmarla sono Umberto Marra (Gran Consigliere UDC), Lorenzo Quadri (Gran Consigliere Lega), Iris Canonica (Gran Consigliera PS), Giorgio Ghiringhelli (Movimento il Guastafeste) e Giovanna De Ambrogi.

"Il documentario in oggetto - prosegue la missiva - della durata di meno di 11 minuti, che abbiamo più volte visionato, non contiene a nostro avviso nulla che potrebbe shockare il pubblico festivaliero. Il Festival di Locarno, tradizionalmente impegnato a dar voce e visibilità a quei cineasti che, nelle loro opere, denunciano l’oppressione nelle sue varie forme, commetterebbe, a nostro avviso, un errore ed un’incongruenza, se ignorasse un documentario di denuncia, costato la vita al suo autore, contro quell’integralismo che – indipendentemente da quale sia la sua matrice – priva, anche e proprio all’interno di Stati aperti e democratici, degli esseri umani delle più elementari libertà. Né possiamo dimenticarci di quei politici – tra cui il sindaco di Amsterdam, Job Cohen – ed intellettuali che, rei unicamente di aver espresso la loro opinione, sono stati minacciati di morte da fanatici islamici".

"La sceneggiatrice del film costato la vita al regista Theo Van Gogh, la parlamentare olandese di origini somale Ayaan Hirsi Ali - si conclude lo scritto - è tutt’ora costretta a vivere sotto scorta, perseguitata da costanti minacce di morte, ma non intende rinunciare al proprio impegno: nelle scorse settimane ha infatti annunciato che, entro l’anno, realizzerà il seguito di Submission".

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