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Ticino« Dig! » : due storie del mondo del rock’n’roll

13.08.04 - 10:38
« Dig! » : due storie del mondo del rock’n’roll
Fabrizio Coli, CdT

U no è tutto genio e sregolatezza, l’altro è talento e successo: sono Anton Newcombe e Courtney Taylor, leader rispettivamente dei Brian Jonestown Massacre e dei Dandy Warhols. L’amicizia e la rivalità tra i due musicisti statunitensi è al centro di Dig!
il documentario di Ondi Timoner vincitore del Grand Jury Prize Documentary all’ultima edizione del Sundance Festival, proposto a Locarno nella sezione Cineasti del Presente ( oggi alle ore 11 al Fevi e in replica domani alle 16.15 all’Altra Sala).
Dei due protagonisti è Newcombe la figura centrale del documentario. « Un uomo degli Anni Sessanta capitato per sbaglio nei nostri tempi » , così lo definisce un addetto dell’industria discografica. Sorta di Brian Wilson dei poveri ( la mente geniale e distorta dei Beach Boys) Newcombe ha un talento innato per la musica. Compositore dotatissimo ha solo un piccolo difetto: è completamente fuori di testa.
Perennemente in bilico tra la ricerca di un contratto discografico vero e atteggiamenti da « rivoluzionario » del music business, Newcombe ha un’eccelsa capacità di mandare in vacca ogni occasione per saltare il fosso. Le risse sul palco, col pubblico e coi suoi stessi compagni di gruppo, sono all’ordine del giorno: rimarrà frustrato ma non smetterà di fare concerti e di registrare la sua musica. Parallelamente alle disavventure dei Brian Jonestown Massacre il film mostra l’ascesa dei Dandy Warhols, il gruppo guidato dall’amico di Newcombe, Courtney Taylor.
Una band anche questa di talento ma coi piedi per terra. Un gruppo, quello dell’hit Bohemian Like You , che se anche ha da dire la sua sul modo con cui le major gestiscono il mercato, sa anche tenere duro e concretizzare i suoi sogni. Costato sette anni di lavoro alla giovane regista di Miami Ondi Timoner, Dig! però è più di un ritratto di due gruppi rock « alternativi » ( se così si può dire per i Dandy Warhols), di un’amicizia che si sfalda e di una personalità pittoresca e distruttiva. È soprattutto un illuminante viaggio fra i meccanismi dell’industria discografica odierna: già, la tanto vituperata industria della musica della quale Dig! raccoglie anche il punto di vista, insieme a quello dei musicisti. Il tutto con il ritmo sfrenato della gran giostra del rock’n’- roll per uno dei migliori documentari musicali degli ultimi tempi insieme a Some Kind of Monster , il film dedicato ai Metallica che sarebbe stato splendido avere al festival.

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