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PACCHETTO FISCALERitorno al mittente, i Cantoni contrari lanciano la campagna referendaria

27.10.03 - 17:28
Ritorno al mittente, i Cantoni contrari lanciano la campagna referendaria

BELLINZONA - "No al pacchetto fiscale, no all´autogoal fiscale". Con questo slogan i cantoni, le città e i politici contrari al pacchetto di sgravi della Confederazione, hanno di fatto aperto la campagna in vista della votazione che si terrà a maggio. Per la prima volta nella storia elvetica, undici cantoni - ne sarebbero bastati otto - hanno brandito l´arma del referendum cantonale e si apprestano a contrastare il centralismo di Berna, accusata di praticare la politica fiscale con il denaro altrui.

Se entrasse in vigore questo pacchetto di sgravi, ha affermato il consigliere di Stato Luigi Pedrazzini, presidente della Conferenza dei governi cantonali (CdC), ci sarebbero perdite fiscali enormi, insopportabili, per gli stessi cantoni e per le città; l´autonomia cantonale risulterebbe intaccata in maniera inaccettabile e si avrebbe un effetto boomerang. "Cantoni e comuni si troverebbero a pagare per un regalo elettoralistico certamente molto interessato". Berna affonda le mani in casse che non le appartengono e porta avanti una politica fiscale con il denaro altrui.

Questo è quindi un pacchetto che va bocciato e il manifesto approntato dal comitato a favore del referendum raffigura proprio un canonico pacchetto della Posta, con il timbro: respinto al mittente. Del comitato, oltre a diversi governi cantonali, fanno già parte il senatore Fritz Schiesser (PLR/GL), la neosenatrice Simonetta Sommaruga (PS/BE), il consigleire nazionale e sindaco di Soletta Kurt Fluri (PLR), il presidente dell´Unione delle città svizzere e sindaco di San Gallo, Heinz Christen. Ma prossimamemte potrebbe giungere il sostegno di altri parlamentari, membri di governi cantonali e sindaci, ha rilevato Pedrazzini.

Senza fondi, però, la campagna degli oppositori al pacchetto fiscale non sarà facile: i favorevoli agli sgravi, secondo una stima, dispongono di almeno 5 milioni di franchi, una cifra di gran lunga superiore a quella di cui potrà disporre il comitato dei contrari. La Conferenza degli esecutivi cantonali non fornirà finanziamenti, per riguardo a quei i cantoni che hanno deciso di non aderire al referendum.

Per il consigliere di Stato vodese Pierre Chiffelle, se il federalisno non è un concetto astratto allora occorre un mutuo rispetto tra Confederazione e cantoni. Ma nel caso del pacchetto di sgravi, gli interessi e l´autonomia dei cantoni vengono colpiti come una scudisciata. Gli sgravi andrebbero a profitto soltanto degli alti redditi.

Il parlamento federale - ha rilevato Chiffelle, fa portare la croce a cantoni e comuni e "si scarica di ogni responsabilità quando si tratta di pagare per i cocci rotti". Per quel che concerne Vaud - ha precisato - il pacchetto della Confederazione impedirebbe il riequilibrio a lungo termine del budget cantonale. Berna, insomma, sta minacciando seriamente l´equilibrio federale; la sua riforma rappresenta "un pericolo serio per la capacità e la forza decisionale indipendente della nostra democrazia". La Svizzera potrà guardare con fiducia al futuro solo "sapendo chiaramente dove va e senza opporre le collettività tra di loro".

La CdC ha chiesto a due esperti - Francis Cagianut e Ulrich Cavelti - di esaminare la costituzionalità del pacchetto fiscale 2001, in particolare per ciò che concerne l´imposizione della proprietà dell´alloggio. Ebbene, gli esperti rilevano che in questa materia in nessun caso è pensabile emanare una legislazione uniforme centralizzata. Quella adottata dalle Camere è una decisione non compatibile con il principio di uguaglianza davanti alla legge e il principio di imposizione secondo la capacità economica.

La riuscita del referendum cantonale (cui si affianca quello tradizionale della sinistra e dei verdi con 64mila firme) per la prima volta dopo quasi 130 anni di esistenza di questa istituzione, coincide con il decimo anniversario della creazione della CdC: un segnale del crescente impegno dei cantoni a tutela dei loro interessi.



ATS

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