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FTSTFerma volontà di risanare gli stand e di praticare lo sport del tiro

23.02.03 - 11:50
Ferma volontà di risanare gli stand e di praticare lo sport del tiro

AGNO - La Federazione Ticinese delle Società di Tiro ha tenuto la sua Assemblea dei Delegati sabato, 22 febbraio 2003, ad Agno.
Il presidente della FTST, avv. Oviedo Marzorini, ha aperto la seduta salutando i presenti (150 delegati in rappresentanza di 50 società) ed i numerosi ospiti, tra cui il Consigliere di Stato Luigi Pedrazzini, il presidente del Gran Consiglio Attilio Bignasca, i colonnelli Olimpio Pini e Renzo Mombelli e le rappresentanze delle federazioni amiche della Svizzera centrale.
Danilo Olgiati, presidente dei Tiratori Santa Maria e sindaco di Iseo, ha portato il saluto della società organizzatrice dell'AD. Ha invitato le tiratrici ed i tiratori a sostenere gli amici del tiro, a voler portare con fierezza le nostre armi sportive ed a manifestare in ogni occasione la nostra attività sportiva.
I lavori assembleari si sono svolti nella normalità; infatti, le trattande sono state evase all'unanimità, anche se il nuovo concetto per il Rapporto Annuale, elaborato da Norman Gobbi (responsabile comunicazione FTST), ha suscitato interesse e alcune osservazioni da parte della sala.
Due onorificenze sono state conferite a Mauro Chinotti (presidente del 18.esimo Tiro Cantonale e sindaco di Airolo) ed a Maurizio Gianella, responsabile della commissione di tiro del 17.esimo e del 18.esimo Tiro Cantonale. I due nuovi soci onorari della FTST si sono distinti per l'impegno profuso nella promozione del tiro ticinese e - nel caso di Gianella - per la grande presenza e attività in commissioni, società e squadre di tiro. La FTST si è congedata dal colonnello Renzo Mombelli, che in aprile andrà in pensione, facendo un dono utile per il futuro tempo libero e la futura attività di "vigneron".
Temi che hanno scaldato gli animi sono stati il risanamento fonico degli stand di tiro, la messa in consultazione del progetto di riforma della Legge federale sulle armi e la riforma dell'Esercito.
Il delegato della Società Tiratori delle Isole di Brissago, Claudio Jelmoni, ha sollevato l'annosa questione del risanamento fonico degli stand di tiro, portando l'esempio personale che purtroppo si protrae da troppo tempo. Se da un lato - così si è espresso il presidente cantonale Marzorini - le società di tiro vogliono migliorare la situazione attuale di numerose istallazioni che non rispettano le normative, dall'altro il Cantone (e per esso la sezione protezione aria e acqua) si contraddice e gioca a sfavore dell'attività sportiva del tiro, non concedendo le licenze edilizie tendenti a diminuire l'impatto fonico in alcuni casi e obbligando a risanare in altri casi. Una situazione inaccettabile che mina alle fondamenta l'attività delle tiratrici e dei tiratori ticinesi, i quali da oltre venti anni si sono convenzionati con il Consiglio di Stato e hanno regolamentato in modo rigoroso (riducendo) giornate e orari di attività.  I tiratori ticinesi sono sempre stati rispettosi delle esigenze ambientali e della cittadinanza e richiedono a loro volta un minimo di tutele per le loro attività. Da parte  Giorgio Ghezzi, socio onorario e  responsabile commissione FTST per i risanamenti fonici, è sorto un invito formale e fermo a rimanere uniti in materia di risanamenti, inoltre a voler continuare sulla strada delle migliorie strutturali e della ferma opposizione contro i tentativi di limitare l'attività sportiva del tiro.
La proposta di riforma della Legge federale sulle armi, la quale puntava ad una limitazione restrittiva del diritto liberale, è stata osteggiata dalla FTST e dalla Federazione nazionale che hanno indirizzato al Dipartimento federale di Giustizia e Polizia le loro osservazioni. Le federazioni non intendono accettare un controllo centralizzato e oppressivo, quando i Cantoni e le polizie cantonali svolgono un'attività egregia e sensibile in questo senso. Per quanto concerne Esercito XXI le posizioni non sono unanimi; preoccupazione è stata soprattutto espressa su quello che sarà del tiro obbligatorio, il quale gioco-forza - con la diminuzione dei militi - avrà un peso minore nelle attività delle nostre società sportive.

 

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