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Secondo il Nazionale gli assegni famigliari e quelli di formazione non vanno esentati fiscalmente perché favorirebbero solo le famiglie benestanti e causerebbero importanti perdite per l'erario
BERNA - Gli assegni per i figli e quelli di formazione non vanno esentati fiscalmente perché favorirebbero solo le famiglie benestanti e causerebbero importanti perdite per l'erario. È quanto sostiene il Consiglio nazionale che con 131 voti contro 39 e 12 astenuti raccomanda di bocciare l'iniziativa popolare "Sostenere le famiglie! Esentare dalle imposte gli assegni per i figli e gli assegni di formazione". Gli Stati devono ancora esprimersi.
Per la maggioranza questa proposta non porterebbe alcun vantaggio alle famiglie a basso reddito. Le famiglie che non pagano l'imposta federale diretta perché non raggiungono il reddito minimo non beneficerebbero di alcuna agevolazione. A causa della progressività delle imposte, risulterebbero invece fortemente avvantaggiate le famiglie con reddito più elevato.
L'iniziativa causerebbe inoltre una diminuzione di circa 200 milioni di franchi all'anno degli introiti dell'imposta federale diretta e una perdita di circa 760 milioni di franchi per cantoni e comuni.
Per il PPD, che ha lanciato l'iniziativa, il rischio finanziario non ricade però sulle spalle dei poteri pubblici, ma dei futuri genitori: "alla nascita del primo figlio il potere d'acquisto delle famiglie diminuisce in media del 40%", ha spiegato il presidente del partito Christophe Darbellay (VS).
Il ticinese Fabio Regazzi si è poi chiesto "perché una politica familiare debba sempre e soltanto favorire le famiglie a reddito modesto?". Per l'esponente popolare democratico "una politica attenta al benessere del bambino [...] è un investimento per il futuro dell'intera società e questo a prescindere dalla condizione economica delle famiglie".
Alcuni oratori hanno sottolineato che l'iniziativa PPD è però contraria al sistema in vigore: attualmente tutti i redditi - come le rendite AVS/AI, quelle di maternità, di disoccupazione o di perdita di guadagno - sono tassati."Non si capisce bene perché si vogliono esentare solo gli assegni famigliari", ha ad esempio affermato Andrea Caroni (PLR/AR).
Per Caspar Baader (UDC/BL) è inoltre "evidente che queste allocazioni fanno parte del salario visto che aumentano la capacità economica di colui che le riceve; di conseguenza è normale che vengano tassate insieme al reddito". Stando a Pierre Rusconi (UDC/TI), questa "allettante iniziativa" farà lievitare le spese alle famiglie che si intendono favorire. Queste saranno infatti chiamate a contribuire alle centinaia di milioni di franchi di mancate entrate fiscali che il testo del PPD provocherebbe.
Con questa iniziativa, gli ha fatto eco Pierre-Alain Fridez (PS/JU), le collettività pubbliche saranno private di un miliardo di franchi che sarà distribuito alle famiglie in modo diseguale. Se si vuole sottrarre un miliardo alle autorità, sarebbe allora più giudizioso utilizzarlo per aumentare in modo uniforme gli assegni per i figli e quelli di formazione, ha sostenuto il giurassiano.
La consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha poi ricordato che i costi di mantenimento dei figli sono già oggi adeguatamente presi in considerazione nel diritto fiscale. Attualmente, infatti, circa la metà delle economie domestiche con figli, pari a 430'000 famiglie, è esentata dal versamento dell'imposta federale diretta.
al termine del dibattito, il Nazionale ha tacitamente adottato un postulato della sua Commissione dell'economia e dei tributi che incarica in Consiglio federale di proporre soluzioni per sostenere finanziariamente o a sgravare fiscalmente le famiglie con figli. Queste dovranno essere confrontate con gli obiettivi dell'iniziativa del PPD per quel che concerne costi, benefici e numero delle persone interessate.
Ats
