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SVIZZERAImmigrazione di massa e aborto. Per ora gli svizzeri dicono "No"

10.01.14 - 19:11
Stando a un primo sondaggio SSR, i contrari all'iniziativa sull'immigrazione rappresentano attualmente il 55%
Foto Keystone
Immigrazione di massa e aborto. Per ora gli svizzeri dicono "No"
Stando a un primo sondaggio SSR, i contrari all'iniziativa sull'immigrazione rappresentano attualmente il 55%

BERNA - No alle due iniziative popolari sull'immigrazione di massa e sull'aborto, sì al decreto federale sul finanziamento dell'infrastruttura ferroviaria: sono queste le intenzioni di voto degli svizzeri a quattro settimane dall'appuntamento con le urne del 9 febbraio.

Stando a un primo sondaggio SSR, svolto dall'istituto di ricerca gfs.berna, i contrari all'iniziativa sull'immigrazione rappresentano attualmente il 55%, i favorevoli il 37% e gli indecisi l'8%. Solo l'elettorato UDC sostiene - nella misura del 77% - la proposta, mentre i simpatizzanti degli altri partiti la respingono, con una punta di voti contrari dell'86% per il PS e del 71% per i Verdi.

 

Contrariamente a quanto accaduto in passato in occasione di votazioni su temi simili, l'opposizione più forte all'immigrazione e alla libera circolazione delle persone non giunge dagli strati sociali più bassi, ma dal ceto medio: sono infatti intenzionati a votare sì all'iniziativa democentrista il 48% dei cittadini con un diploma professionale e il 45% di coloro che guadagnano tra i cinque e i settemila franchi mensili. Sul piano geografico l'iniziativa UDC raccoglie le maggiori simpatie nella Svizzera italiana (42% di "sì"; 47% di "no").

 

I giochi, secondo gli specialisti di gfs.berna, non sono però ancora fatti. Contrariamente all'evoluzione classica - approvazione in calo con l'approssimarsi della data del voto - nel caso in esame l'iniziativa UDC potrebbe seguire la tendenza opposta. Il 64% degli interrogati afferma infatti di condividere l'affermazione secondo cui la Svizzera deve di nuovo regolamentare autonomamente l'immigrazione. E il 61% dice di sostenere l'idea secondo cui l'immigrazione incontrollata spinge i salari verso il basso e crea problemi sul mercato dell'alloggio e sul piano del traffico.

 

Il nuovo fondo per il finanziamento e l'ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria (FAIF) sembra godere di solidi consensi, anche se una fetta non indifferente di potenziali votanti non ha ancora un'idea chiara sull'argomento: i "sì" rappresentano il 56%, i "no" il 27% e coloro che non si esprimono il 17%. La linea di demarcazione tra favorevoli e contrari è di natura partitica e ricalca la polarizzazione venutasi a creare in parlamento, dove la maggioranza dell'UDC e una minoranza del PLR avevano espresso voto contrario.

 

Dal sondaggio risulta che il 54% dell'elettorato democentrista non vuole il FAIF, mentre tra gli elettori del PLR il Fondo viene approvato nella stessa percentuale, al di sotto quindi della media generale. Proporzioni di pareri favorevoli nettamente superiori a questa soglia vengono riscontrati tra i simpatizzanti di Verdi (80%), PS (72%) e PPD (70%). Dall'analisi delle interviste risulta che tendono verso il "sì" gli elettori con una formazione superiore e i pensionati.

 

Quanto all'iniziativa popolare denominata "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata" le posizioni sembrano definite: il 58% del campione intervistato è contrario, il 35% favorevole e il 7% indeciso. La più alta percentuale di consensi si riscontra tra l'elettorato UDC (48% di "sì", 46% di "no"). Nettamente contrari i simpatizzanti del PS e dei Verdi, così come gli elettori residenti nei maggiori agglomerati urbani. Fortemente ostili all'iniziativa pure i cittadini con alti redditi e con una formazione superiore.

 

Stando al sondaggio, condotto dal 23 dicembre al 3 gennaio sulla base di 1207 interviste, il 41% degli aventi diritto di voto è intenzionato a partecipare alla consultazione popolare. L'affluenza alle urne il 9 febbraio potrebbe quindi risultare modesta.

 

Ats

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