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SVIZZERA"No a una Svizzera da 10 milioni": raccolte 114mila firme dall'UDC

03.04.24 - 11:18
Nove mesi fa il lancio dell'iniziativa: oggi la consegna delle adesioni alla Cancelleria federale
Foto UDC
Fonte ATS
"No a una Svizzera da 10 milioni": raccolte 114mila firme dall'UDC
Nove mesi fa il lancio dell'iniziativa: oggi la consegna delle adesioni alla Cancelleria federale

BERNA - L'UDC ha inoltrato oggi alla Cancelleria federale 114'600 firme a sostegno della sua iniziativa popolare "No a una Svizzera da 10 milioni! (iniziativa per la sostenibilità)". L'immigrazione incontrollata, stando al partito, sta danneggiando il Paese.

Stando a un comunicato odierno del partito, l'alto livello di sostegno a questa iniziativa «dimostra che la popolazione chiede con urgenza per la Svizzera un'immigrazione sostenibile e controllata in modo indipendente».

L'iniziativa chiede di aggiungere alla Costituzione federale un nuovo articolo sullo «sviluppo demografico sostenibile». In caso di vittoria, la popolazione residente permanente in Svizzera non dovrà superare i dieci milioni entro il 2050.

Il Consiglio federale e il Parlamento dovranno prendere provvedimenti non appena la popolazione supererà i 9,5 milioni. Le persone ammesse a titolo provvisorio non potranno più ottenere un permesso di residenza o di domicilio, né la cittadinanza svizzera, né qualsiasi altro diritto di soggiorno.

Se necessario, Berna dovrà porre fine ai trattati internazionali che incoraggiano la crescita demografica, come l'accordo sulla libera circolazione delle persone con l'UE o il Patto ONU sulla migrazione.

Negli ultimi due anni sono immigrate oltre 180 mila persone con conseguenze devastanti per il nostro piccolo Paese, sostengono i democentristi, che rinfacciano agli altri partiti di non applicare l'articolo 121a della Costituzione federale adottato nel 2014 contro l'immigrazione di massa. Questo mandato richiede un controllo «indipendente» dell'immigrazione attraverso numeri massimi annuali e contingentamenti.

L'iniziativa per la sostenibilità risponde secondo l'UDC ai problemi legati all'immigrazione che colpiscono una parte sempre più ampia della popolazione: carenza di alloggi e aumento degli affitti, ingorghi stradali, treni e autobus sovraffollati, abbassamento degli standard scolastici, aumento della violenza e della criminalità, carenza di elettricità, stagnazione del reddito pro capite, premi delle casse malati sempre più proibitivi, indebitamento dei servizi sociali e crescente pressione sul nostro paesaggio e sulla natura.

Stando a Marcel Dettling, neopresidente del partito eletto al posto di Marco Chiesa, noi siamo «l'unico partito che si assume le sue responsabilità». Con la nostra iniziativa, mostriamo «concretamente come l'immigrazione possa essere nuovamente gestita in modo indipendente». «Oggi - secondo Dettling - arrivano troppi stranieri, e quelli sbagliati. Vogliamo un'immigrazione controllata che vada a vantaggio del nostro Paese e della nostra popolazione».

Per il consigliere nazionale e vicepresidente del partito Thomas Matter di Zurigo, banchiere di professione, «la massiccia e incontrollata immigrazione è la causa principale dei problemi più urgenti e più gravi di cui soffre la Svizzera».

Per il consigliere nazionale e capogruppo parlamentare Thomas Aeschi di Zugo, «gli abitanti del nostro Paese hanno superato per la prima volta la soglia delle 9 milioni di persone nel 2023». A suo parere, benché la Svizzera sia sovrappopolata, la massiccia immigrazione continua senza sosta.

Aeschi ricorda che, prima della votazione sulla libera circolazione delle persone svoltasi il 21 maggio del 2000, il Consiglio federale aveva rassicurato che ogni anno sarebbero arrivate in Svizzera solo dalle 8000 alle 10'000 persone in più.

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