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BERNAMandato negoziale, tra soddisfatti e non

08.03.24 - 15:33
Tra i primi commenti quello dell'UDC, che parla di «sottomissione». I Verdi, invece, chiedono di più per il clima
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Fonte ats/red
Mandato negoziale, tra soddisfatti e non
Tra i primi commenti quello dell'UDC, che parla di «sottomissione». I Verdi, invece, chiedono di più per il clima

BERNA - In merito alla decisione del Consiglio federale di adottare il mandato negoziale definito con l'Unione europea, non si sono fatte attendere le prime reazioni. Tra favorevoli e non.

L'UDC chiaramente respinge il mandato negoziale: «Si tratta di una pura operazione di facciata, tanto più che il Consiglio federale nel cosiddetto "Common Understanding" è pronto a soddisfare in larga misura le richieste dell'UE. In altre parole, il Consiglio federale accetta l'adozione automatica del diritto UE, la sottomissione alla Corte di giustizia europea e i pagamenti miliardari all'UE», viene sottolineato. «Il Consiglio federale è persino favorevole all'adozione di misure punitive da parte dell'UE nei confronti della Svizzera se l'elettorato svizzero non si adeguerà alle direttive di Bruxelles. In altre parole: con il mandato negoziale, il Consiglio federale accetta la totale sottomissione della Svizzera all'UE», conclude l'UDC.

Verdi soddisfatti, ma chiedono di più per clima - Tra i soddisfatti i Verdi, che chiedono però di fare ulteriori passi per allinearsi a Bruxelles sulla protezione del clima. «I negoziati sono finalmente iniziati. Il Consiglio federale deve ora concluderli rapidamente e riunire tutte le forze europeiste in Svizzera. Il Consiglio federale non deve cedere al ricatto dell'UDC, che si opporrà a qualsiasi accordo, per quanto valido esso sia», ha detto la vicepresidente e consigliera nazionale Sibel Arslan, citata in un comunicato. «Il nuovo accordo è un'opportunità per la Svizzera. Ma dobbiamo andare oltre, perché siamo in ritardo in molti settori in cui l'UE sta facendo rapidi progressi, come la protezione del clima. La Svizzera deve quindi partecipare non solo al mercato europeo dell'elettricità, ma anche al Patto verde europeo», ha aggiunto l'altro vicepresidente e consigliere nazionale, Nicolas Walder.

PS: «Il pacchetto dovrebbe migliorare la vita su entrambi i lati del confine»
Il PS, pur esprimendo soddisfazione per l'approvazione del mandato negoziale, ha ribadito le sue richieste di tutela dei salari e dei servizi pubblici nell'ambito delle trattative con Bruxelles. Le relazioni tra Svizzera e Ue devono sviluppare la protezione sociale e migliorare l'esistenza delle persone, sottolinea il partito in una nota. «Finora il modello di successo della politica europea ha sempre seguito una formula semplice, valida ancora oggi: integrazione economica accompagnata da protezione sociale. Il nuovo pacchetto dovrebbe quindi migliorare la vita su entrambi i lati del confine. Ma l'attuale mandato negoziale non lo garantisce ancora con certezza», ha affermato il co-presidente del partito Cédric Wermuth. Affinché il PS possa sostenere un nuovo pacchetto di negoziati, la protezione dei salari non deve essere indebolita, il mercato dell'elettricità non deve essere liberalizzato con effetti negativi e il corretto funzionamento del nostro sistema ferroviario non deve essere messo a rischio.

Centro soddisfatto, PLR attendista
Il PLR valuterà l'esito dei negoziati quando questo sarà disponibile, si legge in una presa di posizione del partito pubblicata su X, nella quale si precisa che la Svizzera ha bisogno di relazioni solide e regolamentate con l'Europa. Per l'Alleanza del Centro l'adozione del mandato negoziale con l'UE da parte del Consiglio federale è positiva. In un post pubblicato sempre su X, il partito sottolinea che relazioni regolamentate tra la Svizzera e l'UE sono cruciali. I negoziati devono essere condotti rapidamente e su un piano di parità «affinché il cammino bilaterale verso il futuro sia coronato dal successo».

Swissgrid spiega i vantaggi - Anche il gestore nazionale di rete Swissgrid accoglie con favore il mandato negoziale. Si tratta a suo avviso di un passo importante verso il rafforzamento della sicurezza della rete e dell'approvvigionamento elettrico. «La certezza del diritto e la capacità della Svizzera di partecipare alla definizione del sistema elettrico europeo ne risulteranno rafforzate», scrive in una nota la società proprietaria della rete nazionale ad altissima tensione. L'accordo sull'energia elettrica - si legge ancora nella nota - contribuisce a garantire che i consumatori svizzeri abbiano sempre a disposizione una quantità sufficiente di elettricità e che i produttori svizzeri possano commercializzare la loro energia in modo ottimale.

Per gli impresari costruttori una regolamentazione è importante - Per la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori SSIC è importante per la Svizzera una regolamentazione dei rapporti con l'UE. La protezione salariale non costituisce un impedimento nei prossimi negoziati con l'UE, poiché con il rafforzamento del sistema SIAC di certificazione di conformità al CCL, operativo già dal 2019, esistono soluzioni digitali. I committenti pubblici hanno una grossa responsabilità e sono chiamati ad applicare con coerenza i moderni strumenti di esecuzione disponibili. Gli impresari-costruttori rifiutano un'estensione delle misure di accompagnamento.

«Non abbiamo firmato un assegno in bianco» - Nella presa di posizione sulle linee guida negoziali, adotta dalla CdC il 2 febbraio, i cantoni hanno espresso sostegno all'intenzione del Consiglio federale di avviare i negoziati, ma hanno pure espresso le loro aspettative e preoccupazioni. «Non abbiamo firmato un assegno in bianco. I Cantoni accompagneranno il processo negoziale. Una volta concluso, voteranno di nuovo e decideranno se i risultati sono soddisfacenti», sottolinea il presidente della Conferenza dei governi cantonali (CdC) e presidente del governo argoviese Markus Dieth (Centro).

Unione sindacale svizzera: «Doloroso peggioramento della protezione dei salari» - Per l'Unione sindacale svizzera (USS), il mandato «punta a un doloroso peggioramento della protezione dei salari». «Il Consiglio federale sta dando ai suoi negoziatori l'autorità di rinunciare ad alcune parti delle misure di accompagnamento senza alcuna garanzia vincolante». «Per noi - si legge in una nota - questa strada non è percorribile».

Travail.Suisse: «Le concessioni fatte alla UE minano la protezione dei salari» - Anche per Travail.Suisse le concessioni fatte all'UE, in particolare sulla questione delle cauzioni e della copertura delle spese professionali, «minano la protezione dei salari e non sono accettabili in un accordo».

Monitorare i progressi dei negoziati: la posizione della Conferenza dei governi cantonali (CdC) - La Conferenza dei governi cantonali (CdC) dice di attribuire grande importanza alle buone relazioni con l'UE e i suoi Stati membri. Per questo gli esecutivi cantonali «continueranno a monitorare da vicino i progressi dei negoziati».

Positivo il giudizio del Movimento europeo Svizzera e Economiesuisse - Il Movimento europeo Svizzera accoglie con favore la decisione odierna del Consiglio federale e auspica risultati concreti: «I negoziati dovranno essere conclusi al più tardi entro la fine dell'estate», scrive l'associazione apartitica che si batte per l'adesione della Confederazione all'Ue. Positive anche le reazioni dell'economia. Per economiesuisse, «il mandato del governo crea buoni presupposti per i negoziati incombenti. Spetta al Consiglio federale presentare un pacchetto convincente che permetta di stabilizzare e sviluppare le relazioni con il partner commerciale più importante della Svizzera».

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