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CAMERE FEDERALIPreventivo, le divergenze tra le due Camere restano inalterate

18.12.23 - 17:49
Il Nazionale ha confermato le decisioni prese concernenti esercito, politica regionale e UNRWA. La palla torna agli Stati.
KEYSTONE/MARTIN RUETSCHI (MARTIN RUETSCHI)
Il Nazionale non si smuove dalle sue posizioni.
Il Nazionale non si smuove dalle sue posizioni.
Fonte ats
Preventivo, le divergenze tra le due Camere restano inalterate
Il Nazionale ha confermato le decisioni prese concernenti esercito, politica regionale e UNRWA. La palla torna agli Stati.

Nell'esame del preventivo 2024 della Confederazione, le principali divergenze tra Consiglio nazione e degli Stati rimangono. Oggi la Camera del popolo ha infatti confermato le decisioni prese concernenti esercito, politica regionale e UNRWA.

Il taglio dei 20 milioni di franchi previsti per quest'ultima - l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) - è stato confermato con 108 voti contro 85. Vano quindi l'intervento della consigliera federale Karin Keller-Sutter, che ha evocato un danno d'immagine per la Svizzera qualora la sforbiciata dovesse essere confermata. L'aiuto umanitario svizzero deve andare dove c'è bisogno, ha aggiunto Laurence Fehlmann Rielle (PS/GE).

Il bisogno umanitario è coperto da un'altra voce di spesa di 99 milioni già approvata, ha replicato Peter Schilliger (PLR/LU). «L'UNRWA pretende diffondere valori di tolleranza ma la realtà è diversa: i suoi insegnanti glorificano ad esempio i martiri di Hamas"» ha detto David Zuberbühler (UDC/AI). La Svizzera non deve essere complice, ha aggiunto.

Come accennato, le due Camere si oppongono anche per quel che concerne il versamento - 25 milioni di franchi - al fondo per la politica regionale. Il Nazionale vuole abolirlo, mentre gli Stati si sono opposti. Seppur con un certo mal di pancia, espresso da Nicolo Paganini (Centro/SG), la maggioranza ha nuovamente deciso - 136 voti contro 28 e 30 astenuti - di non effettuare alcun versamento nel fondo dedicato per rispettare il vincolo del freno all'indebitamento.

Un'altra divergenza tra le due Camere, nel piano finanziario 2025-2027, riguarda l'aumento delle spese destinate all'esercito a una quota dell'1% del PIL. Gli Stati vorrebbero farlo entro il 2030, il Nazionale entro il 2035.

Tale aumento è stato chiesto dal Parlamento con una mozione, occorre essere coerenti a sostenerlo anche ora, ha sostenuto Zuberbühler difendendo l'opzione 2030. «Non è ammissibile aumentare le spese militari e nel contempo tagliare nel sociale», ha replicato con successo Fehlmann Rielle (102 voti a 92 per la variante 2035).

Una divergenza concerne anche i versamenti nel Fondo per l'infrastruttura ferroviaria (FIF). Il loro importo sarà determinato dalle uscite negli altri settori. Il Nazionale ha invece eliminato due divergenze minori che riguardavano l'Ufficio federale dell'ambiente. Il dossier torna agli Stati.

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