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SVIZZERA«Roma rispetti il trattato di Dublino»

10.11.23 - 17:42
Gli Stati chiedono all'Esecutivo di intervenire presso l'Unione europea affinché il governo italiano lo rispetti.
Deposit Photos
Fonte Ats
«Roma rispetti il trattato di Dublino»
Gli Stati chiedono all'Esecutivo di intervenire presso l'Unione europea affinché il governo italiano lo rispetti.

BERNA - Per quanto attiene alle mancate riammissioni in Italia di richiedenti asilo respinti dalla Svizzera, va mantenuta una certa pressione sul governo di Roma affinché cambi atteggiamento.

È quanto si propone una mozione degli Stati adottata dalla Commissione delle istituzioni politiche del Nazionale (CIP-N) per 14 voti a 9 che chiede all'esecutivo di intervenire presso l'Ue affinché Roma rispetti l'accordo di Dublino.

Una minoranza pensa invece che, alla luce degli sforzi attualmente profusi dal Consiglio federale affinché Roma si riprenda i richiedenti asilo respinti dalla Svizzera già registrati nella Penisola, la mozione sia superflua e che al di là della sua portata simbolica non produrrà alcun effetto concreto, spiega una nota odierna dei servizi parlamentari.

Per il "senatore" Damian Müller (PLR/LU), autore dell'atto parlamentare approvato lo scorso giugno dalla camera dei cantoni per 23 voti a 14 e 5 astenuti, la Svizzera deve intervenire a livello europeo affinché si ponga fine a una situazione inaccettabile in seguito alla decisione unilaterale dell'Italia di sospendere gli accordi di Dublino a causa del forte afflusso di migranti negli ultimi mesi.

Roma, per Müller, deve sapere che dietro il Consiglio federale c'è anche il Parlamento che giudica questa situazione insostenibile, specie per cantoni e comuni già alle prese con problemi per dare a tutti i migranti un alloggio, per non parlare dei costi in forte crescita.

Sempre nel corso dei suoi lavori, la CIP-N ha approvato - 17 voti a 8 - un'altra mozione degli Stati in una forma leggermente modificata che incarica il governo di elaborare una strategia volta ad aumentare, nei prossimi anni, il numero dei rimpatri e delle espulsioni, segnatamente attraverso la conclusione di nuovi accordi di riammissione.

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