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SVIZZERAIniziativa biodiversità, nessun controprogetto

13.06.23 - 10:53
Il dossier ritorna al Consiglio nazionale.
Parlamento
Fonte ATS
Iniziativa biodiversità, nessun controprogetto
Il dossier ritorna al Consiglio nazionale.

BERNA - Alla Svizzera non serve un controprogetto all'iniziativa biodiversità. È quanto pensa il Consiglio degli Stati che ha respinto, giudicandolo inutile, il disegno di legge elaborato dal Consiglio federale. Il dossier ritorna al Consiglio nazionale. La maggioranza del plenum (28 voti a 14) è convinta che nella Confederazione vi siano già le condizioni per fissare sufficienti superfici di particolare importanza per la biodiversità.

Il 25 settembre scorso, la camera del popolo si era invece espressa a favore del controprogetto governativo per 104 voti a 83. I contrari, UDC e parte del Centro, temono in particolare conseguenze negative per gli agricoltori, che sarebbero gli unici a pagare, perdendo terreni coltivabili e mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare del Paese.

Pomo della discordia è infatti la proposta del governo di aumentare le zone di protezione al 17% del territorio, contro l'attuale 13,4%. Un aspetto controverso ripreso oggi dal relatore della commissione, il "senatore" Beat Rieder (Centro/VS), secondo cui, inoltre, già ora ci sono gli strumenti per soddisfare ampiamente i requisiti dell'Accordo quadro globale sulla biodiversità Kunming-Montreal. Tale intesa intende infatti garantire entro il 2030 almeno il 30% delle superfici per la protezione e il promovimento della varietà di organismi viventi.

La maggioranza ha giudicato quindi poco vantaggioso istituire ulteriori condizioni quadro giuridiche. Inoltre, ha criticato il fatto che il disegno presentato dal Governo, rappresentato in aula dal consigliere federale Albert Rösti, si sia spinto in alcuni punti addirittura oltre le richieste dell'iniziativa popolare. Il plenum teme anche che gli interessi legati all'utilizzo - in particolare allo sviluppo della produzione di energia - non possano essere sufficientemente considerati.

Una minoranza di "senatori", specie del campo rosso-verde, ha sottolineato invece la necessità di intervenire: a suo parere un controprogetto è importante al fine di fissare le basi legali e il finanziamento della protezione e del promovimento della biodiversità, la cui crisi è ben chiara alla popolazione.

Secondo l'ultimo rapporto dell'Ufficio federale dell'ambiente, «La situazione della lista rossa in Svizzera risulta infatti peggiore rispetto ai Paesi limitrofi», ha dichiarato Lisa Mazzone (Verdi/GE). Inoltre, a lungo termine, la conservazione della biodiversità è necessaria per la sicurezza alimentare. «Dobbiamo smettere di negarlo», ha aggiunto la sua collega Céline Vara (Verdi/NE).

Anche il "ministro" dell'ambiente ha esortato i "senatori" a entrare in materia. Se l'iniziativa venisse accolta, ha avvertito invano, «non ci potrà più essere alcun bilanciamento di interessi tra produzione alimentare, produzione energetica e biodiversità».

 

 

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