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ZURIGOImposizione delle imprese, sì alla riforma cantonale

01.09.19 - 14:42
I voti favorevoli sono stati il 55,9%. Obiettivo del governo: evitare la fuga di imprese verso altri cantoni
Keystone
Imposizione delle imprese, sì alla riforma cantonale
I voti favorevoli sono stati il 55,9%. Obiettivo del governo: evitare la fuga di imprese verso altri cantoni

ZURIGO - Chiamati oggi alle urne per decidere sul progetto cantonale di riforma della fiscalità delle imprese, elaborato sulla scia della nuova legislazione federale in materia, i cittadini zurighesi hanno detto di "sì" con una percentuale del 55,9%. La partecipazione al voto è stata del 27,7%. Obiettivo del governo: evitare la fuga di imprese verso altri cantoni.

Il consigliere di Stato responsabile delle finanze, Ernst Stocker (UDC), si è rallegrato del risultato. L'obiettivo del governo era di evitare la fuga di imprese verso altri cantoni. Stocker avrebbe tuttavia auspicato una partecipazione maggiore in un cantone a maggioranza borghese.

La revisione zurighese mira a ridurre in un primo tempo l'imposizione complessiva sugli utili delle società dal 21,1 al 19,7% e in una fase successiva al 18,2%. La relativa aliquota cantonale passerebbe dall'8 al 7% nel 2021 e dovrebbe scendere al 6% a partire dal 2023.

Le persone giuridiche avranno inoltre la possibilità di ottenere deduzioni fino ad un massimo del 70% per gli investimenti di capitale proprio e per la ricerca.

Il testo era sostenuto dalle organizzazioni economiche e dall'intero schieramento di centro-destra (UDC, PLR, PPD, PVL e PBD), che lo considerano un «compromesso equilibrato». Il calo del gettito fiscale previsto è di 275 milioni di franchi all'anno per il cantone e di 250 milioni per i comuni, che verrebbero in parte compensati attraverso modifiche della perequazione finanziaria.

Le società a statuto speciale, che dopo l'approvazione della riforma fiscale e del finanziamento dell'AVS (RFFA) non potranno più beneficiare di vantaggi fiscali, rappresentano nel cantone il 3% di tutte le imprese e versano il 16% delle imposte sull'utile.

Contro la riforma si erano invece schierati i sindacati, il PS, i Verdi e la Lista alternativa, che considerano la riforma «antisociale». Al momento del dibattito parlamentare, la sinistra aveva invano chiesto delle forme di compensazione in favore delle famiglie, come è stato deciso in altri cantoni, fra cui Basilea Città e Vaud.

I contrari, che in sede parlamentare hanno fatto scattare il referendum obbligatorio, contestavano la riduzione del gettito fiscale che rischia di avvenire «sulle spalle del ceto medio». A loro avviso, a beneficiare dello sgravio dell'imposta sull'utile saranno le grandi banche, le assicurazioni e poche altre grandi imprese, che potranno di conseguenza distribuire più dividendi ai loro azionisti.

L'aliquota zurighese rimarrà in effetti al di sopra di quella di altri cantoni che sono scesi fino al 12 o al 13% (ad esempio Zugo, Basilea Città, Turgovia e Sciaffusa). Nel caso di Zurigo bisogna tuttavia tener conto che il 5% delle imprese attive nel cantone versano il 90% delle imposte sull'utile. Quasi la metà dei complessivi 3 miliardi di franchi che nell'ultimo anno fiscale sono andati al cantone e ai comuni sono inoltre stati versati da 43 società soltanto.

Finora quasi tutti i cantoni hanno approvato le misure di applicazione della RFFA, accettata lo scorso 19 maggio a livello federale dal 66,4% dei votanti. Unica eccezione è il canton Soletta, che in concomitanza con la votazione federale ha bocciato la proposta delle autorità cantonali con il 51,4% di voti contrari. Nel canton Zurigo la RFFA era stata a sua volta accolta con il 65,9% di "sì".
 
 

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