
BERNA - I Verdi svizzeri dicono un "sì" sul principio di un accordo quadro tra la Svizzera e l'UE, ma "no" su quello attualmente in consultazione. Secondo gli ecologisti, troppe questioni rimangono aperte e andrebbero chiarite in tempi brevi dal Consiglio federale.
Per i Verdi, l'accordo istituzionale negoziato non è ancora soddisfacente. Il partito ecologista «vuole soluzioni durevoli e costruttive per meglio collaborare con i nostri vicini europei», si legge in una nota odierna.
«La Svizzera deve lottare maggiormente contro il dumping fiscale al fine di ottenere una migliore protezione dal dumping salariale», scrivono i Verdi nella loro presa di posizione.
I Verdi si aspettano dal Governo «che si metta finalmente al lavoro, che chiarisca le numerose e importanti questioni in sospeso e che concluda con successo questi caotici negoziati».
Il PS scrive al Governo - Una posizione in linea con quella espressa dai socialisti. Il PS ha confermato quanto già sostenuto nelle scorse settimane: l'accordo quadro può essere una cosa buona e può garantire relazioni stabili e profonde con l'Unione europea (Ue). Tuttavia, è impossibile portare avanti un vero dibattito finché il Consiglio federale non presenterà un trattato interamente negoziato e parafato.
Proprio per questo i socialisti hanno inviato una missiva al governo, contenente numerose domande che devono imperativamente essere chiarite nel quadro della consultazioni in corso, è stato spiegato ai media a Berna.
«La politica deve essere pratica e seria. Quella presentata dal Consiglio federale non è una base sufficiente per una presa di posizione argomentata e fondata a favore o contro il progetto d'accordo», ha dichiarato il presidente del partito Christian Levrat. «Per questo le domande in sospeso devono essere chiarite con urgenza», ha aggiunto.
I quesiti posti dal PS al governo sono numerosi e toccano diversi temi: dagli aiuti di Stato fino ai trasporti pubblici, dalla libera circolazione dei cittadini comunitari fino alle assicurazioni sociali, passando per le misure d'accompagnamento e per la risoluzione dei contenziosi.
In particolare, come già sostenuto in passato, il partito ritiene fondamentale la protezione dei salari e delle condizioni di lavoro in Svizzera. In questa posizione è sostenuto «dai socialisti e dai sindacati di tutta Europa».
Il PPD ribadisce la propria posizione - Il PPD ha ribadito oggi la propria posizione in merito all'accordo quadro istituzionale tra la Svizzera e l'Unione europea. Stando al partito di Gehrard Pfister, quattro ambiti necessitano di una discussione più approfondita e di chiarimenti.
Si tratta della direttiva sulla cittadinanza europea, della procedura da adottare in caso di risoluzione dei conflitti, degli aiuti sociali e delle misure di accompagnamento.
Secondo il PPD, senza i dovuti chiarimenti su questi punti, sarà difficile trovare una maggioranza in Parlamento e in un'eventuale votazione popolare. Per i popolari-democratici, che in una nota odierna ribadiscono il loro sostegno alla via bilaterale, attualmente le incognite sono troppe.
...e se ne stanno accorgendo anche in Svizzera interna cosa vuol dire la libera circolazione e gli accordi bilaterali proprio al momento giusto. Ottimo, buon segno.