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SVIZZERARiforma fiscale, al via anche la campagna del no

28.03.19 - 12:00
Secondo l'alleanza referendaria composta da sinistra e sindacati il progetto «non ha niente di nuovo» rispetto a quelli già bocciati in passato
Tipress (archivio)
Riforma fiscale, al via anche la campagna del no
Secondo l'alleanza referendaria composta da sinistra e sindacati il progetto «non ha niente di nuovo» rispetto a quelli già bocciati in passato

BERNA - È ormai lanciata la campagna in vista della votazione del 19 maggio sulla riforma fiscale e del finanziamento dell'AVS (RFFA). Dopo i favorevoli martedì scorso, oggi è stato il turno dell'alleanza referendaria, composta da sinistra e sindacati, spiegare ai media a Berna le loro ragioni.

A loro dire, il progetto non ha niente di nuovo rispetto a quelli già bocciati in passato dai cittadini. Il testo «non fa che alimentare il dumping fiscale intercantonale e internazionale. Non permette dunque in alcun modo di uscire dall'impasse», ha sottolineato la presidente dei Verdi Regula Rytz.

L'ecologista sostiene anche che la riforma andrebbe solamente a favorire gli azionisti delle imprese più redditizie. Attirando aziende straniere sul territorio, la Svizzera priverebbe inoltre diversi Paesi in via di sviluppo delle entrate fiscali delle quali avrebbero bisogno.

Secondo i contrari alla riforma, un "sì" andrebbe a creare un buco miliardario, che graverebbe sulle spalle dei cittadini. Le minori entrate fiscali provocheranno un taglio delle prestazioni, ad esempio nell'istruzione o nell'aiuto sociale. Senza contare che ci sarebbero meno mezzi per la protezione del clima.

«La protezione del clima subirà la mancanza di fondi dovuta alle perdite fiscali provocate dalla RFFA», ha sottolineato Lisa Mazzone, consigliera nazionale e vice presidente dei Verdi.

L'alleanza sostiene che non ci sia niente di nuovo rispetto a modifiche suggerite in passato, come ad esempio la Riforma III delle imprese: ci sarebbero perdite di entrate fiscali della stessa importanza per Cantoni e Comuni.

«Le Camere federali ignorano la volontà popolare: i cittadini si sono chiaramente espressi contro nuovi regali fiscali alle grandi imprese ai danni del servizio pubblico», ha dichiarato Katharina Prelicz, presidente del sindacato dei servizi pubblici sociosanitari VPOD/SSP.

Si tratta di una riforma che non permetterebbe nemmeno di risolvere il vicolo cieco nella quale si è cacciata la tassazione, hanno insistito i referendari. Anzi, un "no" consentirebbe finalmente di mettere un freno alla concorrenza fiscale, permettendo di cercare vie per una riforma sostenibile. Il testo piuttosto incita ad una maggiore concorrenza.

L'alleanza - composta dai Verdi, dal partito romando di sinistra SolidaritéS, dai Giovani socialisti e da diversi sindacati - è favorevole a un maggiore afflusso di denaro per l'AVS. Tuttavia il progetto in votazione non contiene sufficienti compensazioni sociali. I pensionati odierni e futuri non riceveranno infatti un solo franco in più.

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