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SVIZZERAIl no di Schneider-Ammann e Sommaruga all'iniziativa dell'Udc

25.09.18 - 15:47
Per i due consiglieri federali l'iniziativa per l'autodeterminazione indebolirebbe la posizione della Svizzera all'estero
Keystone
Il no di Schneider-Ammann e Sommaruga all'iniziativa dell'Udc
Per i due consiglieri federali l'iniziativa per l'autodeterminazione indebolirebbe la posizione della Svizzera all'estero

BERNA - Se dovesse essere accolta, l'iniziativa per l'autodeterminazione indebolirebbe la posizione della Svizzera all'estero, minando la fiducia che gli altri paesi hanno nella Confederazione: ne sono convinti i consiglieri federali Simonetta Sommaruga e Johann Schneider-Ammann, che oggi a Berna hanno lanciato la campagna contro l'oggetto in votazione il 25 novembre.

L'iniziativa "il diritto svizzero anziché giudici stranieri" - promossa dall'UDC - metterebbe in pericolo alcuni trattati internazionali, nuocerebbe alla certezza del diritto e indebolirebbe la protezione dei diritti umani, hanno affermato la ministra di giustizia e quello dell'economia in una conferenza stampa.

Per il governo la proposta di modifica costituzionale - che stabilisce il principio che la Costituzione federale ha rango superiore al diritto internazionale, con l'eccezione di quello cogente come ad esempio il divieto di tortura - avrebbe riflessi negativi sulla stabilità del paese e renderebbe Berna un partner inaffidabile.

La Svizzera - hanno argomentato Sommaruga e Schneider-Ammann, quest'ultimo nel giorno in cui ha annunciato le dimissioni - deve mantenere buone relazioni con vicini e con il resto del mondo. La conclusione di trattati internazionali permette di proteggere gli interessi nazionali, ma anche i diritti dei cittadini e i diritti umani. L'iniziativa mira a modificare il rapporto della Svizzera con il diritto internazionale, cosa che può essere vista come un incentivo a non rispettare gli impegni.

Inoltre, il testo in votazione impone un meccanismo rigido: la Svizzera dovrebbe rinegoziare un numero incalcolabile di trattati con gli stati interessati e, in caso di fallimento, denunciarli. Potrebbe trovarsi in una posizione di debolezza se fosse costretta a trattare sotto pressione. Ciò non rafforzerebbe certo l'autodeterminazione, hanno osservato Sommaruga e Schneider-Ammann.

Un sì all'iniziativa potrebbe anche avere conseguenze per l'economia: questo poiché le imprese hanno bisogno di stabilità per proporre investimenti e creare posti di lavoro. Quale nazione esportatrice al centro dell'Europa la Svizzera necessita di rapporti sicuri con i vicini e con il resto del mondo.

Il governo sostiene inoltre che il testo dell'iniziativa sia impreciso. Ne seguirebbero grandi discussioni politiche o addirittura diatribe in tribunale.

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