Attualmente chi ha scontato 10 o 15 anni viene liberato con la condizionale se si è comportato bene e non è a rischio di recidiva. Il Consiglio degli Stati vuole inasprire la prassi
BERNA - La durata della pena detentiva "a vita" è troppo breve. È l'opinione del Consiglio degli Stati che ha approvato un postulato con il quale si incarica il governo di valutare un inasprimento della prassi. Attualmente chi ha scontato 10 o 15 anni viene infatti liberato con la condizionale se si è comportato bene e non è a rischio di recidiva.
Per Andrea Caroni (PLR/AR), l'autore dell'atto parlamentare, il tempo effettivo trascorso dietro le sbarre è troppo breve per chi ha commesso crimini gravi. Nel testo del postulato l'appenzellese suggerisce alcune opzioni: la possibilità di permettere ai giudici di escludere la liberazione condizionale per un periodo superiore agli attuali 10-15 anni (per esempio 25 o 30 anni), o di escludere qualsiasi liberazione condizionale in casi particolarmente gravi.
Il governo era favorevole all'atto parlamentare: «Permetterà di valutare quali piste possono entrare in linea di conto per riformare la condanna all'ergastolo», ha spiegato la ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga.