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BERNACaso kazako a Palazzo, i lobbisti indagano

07.05.15 - 17:35
La Società svizzera di Public Affairs vuole valutare se un proprio associato abbia violato le norme in vigore
Caso kazako a Palazzo, i lobbisti indagano
La Società svizzera di Public Affairs vuole valutare se un proprio associato abbia violato le norme in vigore

BERNA - La Società svizzera di Public Affairs (SSPA) - organizzazione dei lobbisti - ha preso sotto esame un caso riguardante il Kazakistan per valutare se un proprio associato abbia violato le norme in vigore. Lo annuncia la stessa SSPA in un comunicato odierno.

Nel mirino c'è un'interpellanza della consigliera nazionale bernese Christa Markwalder risalente al giugno 2013. La liberale-radicale ha posto al Consiglio federale numerose domande sullo sviluppo dei rapporti con il Kazakistan. La "NZZ" ha rivelato ieri che il testo in questione non è stato preparato dalla deputata, ma dall'agenzia di pubbliche relazioni (PR) Burson-Marsteller.

Questa agenzia avrebbe ricevuto l'incarico dal partito kazako Ak Zhol. Si tratta di una formazione di opposizione, ma solo moderatamente critica nei confronti del regime autoritario del Paese. Il testo è stato rielaborato più volte dai kazaki, che hanno fra le altre cose stralciato i riferimenti ai diritti umani.

La Markwalder ha dichiarato su più quotidiani che era a conoscenza del fatto che la lobbista della Burson-Marsteller, Marie-Louise Baumann, avesse ricevuto l'incarico dal partito d'opposizione. Tuttavia, ha saputo solo dai media che il testo era stato corretto in Kazakistan. L'agenzia di PR afferma dal canto suo di aver sempre agito in modo aperto e trasparente.

Si tratta ora di capire se il caso violi i regolamenti esistenti riguardo alle lobby. Le norme prevedono infatti che gli incarichi debbano essere chiari, compreso il nome dei mandanti, ma non è specificato se si debbano comunicare anche eventuali rielaborazioni, come in questo caso.

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