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FEDERALI 2023La straziante agonia del servizio di milizia

13.10.23 - 11:02
Come impedire la scomparsa di un cardine del sistema partecipativo democratico Svizzero
Michele Roncoroni
Fonte Michele Roncoroni
La straziante agonia del servizio di milizia
Come impedire la scomparsa di un cardine del sistema partecipativo democratico Svizzero

Il servizio di milizia è da tempo un paziente agonizzante, ospite o prigioniero nell’ospedale della politica svizzera. A tratti sembra riprendersi come nel caso della riforma Esercito XXI, ma una ricaduta appare sempre inevitabile.

Il sistema di milizia gioca da sempre un ruolo fondamentale nella difesa della coesione nazionale. Il termine militia deriva dalla sfera militare ma in Svizzera viene da sempre associato in senso lato alla presa di responsabilità dei cittadini, che sono chiamati a svolgere un compito specifico, trattasi di politica, di impegno in ambito civile oppure di un servizio su scala nazionale. Si tratta quindi di un importantissimo strumento del sistema partecipativo democratico svizzero, dove ogni singolo cittadino è responsabilizzato e si sente parte di un meccanismo comune.

Purtroppo la politica non ha saputo valorizzare questo principio, che negli ultimi decenni ha conosciuto una continua crisi. Le cause principali del declino del servizio di milizia, inteso in senso lato per politica e per associazioni, sono da ricercare nella continua diminuzione del numero di volontari, nello sviluppo demografico e nell’aumento esponenziale dell’apparato burocratico.

Possiamo suddividere il sistema di milizia in due categorie: obbligatorio e volontario. Per quanto riguarda il sistema di milizia su base volontaria la soluzione è aumentare l’attrattività fermando la pericolosa avanzata di cavilli e formalismi. Tutto ciò comporta un aumento esplosivo dei compiti amministrativi, giocando in definitiva a favore degli specialisti a scapito dei militanti, sempre più sotto assedio e decimati da schiere di norme burocratiche. Questo ultimo punto è fondamentale perché regola il precario equilibrio tra professionismo e non professionismo.

In merito al sistema di milizia obbligatorio, sul tavolo dell’Assemblea federale sono attualmente in discussione opzioni come la fusione tra Servizio civile e Protezione civile, bocciata a giugno in Consiglio nazionale. Non servono però misure temporanee quanto più una riforma generale del sistema di servizio obbligatorio. La base stessa della struttura deve essere ripensata secondo principi quali flessibilità, obbligo generalizzato a tutta la popolazione e adattabilità.

Tutto ciò può invertire la tendenza che secondo recenti stime vedrà gli effettivi della Pci diminuire fino a 51’000 componenti entro il 2030. Questo preoccupante trend rischia di lasciare scoperto una buona parte del fronte di protezione della popolazione e dei beni culturali in caso di catastrofi e situazioni d’emergenza. Applicando queste contromisure il servizio di milizia avrà un esito clinico positivo e potrà abbandonare la melanconica camera a lui riservata presso l’ospedale della politica nazionale.

Michele Roncoroni, candidato al Consiglio nazionale, il Centro

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COMMENTI
 

sergejville 6 mesi fa su tio
E intanto l'intoccabile (o no?) sindaco di Massagno (Il Centro)... si "auto sospende" :-)
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