di Roberta Soldati, Candidata UDC Consiglio nazionale
CHIASSO - Dopo che un pony è stato ucciso dai lupi, la Commissione europea ipotizza di rivedere la Convenzione di Berna che ad oggi, classifica il grande predatore come una specie “assolutamente protetta”. Come è possibile che, malgrado da anni gli allevatori denunciano i danni causati dal lupo, fino a condurre alcuni ad abbandonare la professione poiché sfiduciati e incompresi, un unico pony è riuscito laddove un’importante categoria non ha ottenuto nulla? Ebbene, il pony non è un pony qualsiasi, bensì quello della presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen. Nella speranza di non arrivare a tale pochezza, anche in Svizzera è ora di cambiare rotta sulla strategia della gestione del lupo, poiché se da una parte essa ha centrato l’obiettivo, ossia quello di creare le premesse per la diffusione del predatore, dall’altra essa ha totalmente fallito. Infatti, l’altro obiettivo previsto dalla strategia messa in atto dalla Confederazione: quello di impedire che il lupo crei delle restrizioni all’allevamento non è stato centrato, anzi.
Troppi milioni dei contribuenti sono stati sprecati in misure di protezione che non sono servite a nulla, soprattutto nel nostro Cantone, dove abbiamo una morfologia del territorio particolare. Troppo denaro è stato sprecato in studi e ricerche che non hanno portato ad alcun risultato. Credo che ora ci voglia un po’ di pragmatismo e una reale volontà di agire da parte delle autorità federali. Dobbiamo partire dai dati, che oggi vengono pubblicati con ritardi fino a 3 mesi ed in modo incompleto, poiché non vengono resi pubblici quelli dei capi dispersi, feriti, e quelli spaventati dal lupo che avranno ripercussioni sulla riproduzione e la produzione del latte. Solo con dei dati corretti e completi possiamo modificare le leggi e le ordinanze mettendo dei paletti precisi, in modo che le autorità non possano strumentalizzarle con interpretazioni, spesso assurde per evitare l’abbattimento di lupi. Gli allevatori hanno bisogno di strumenti concreti per fare fronte gli attacchi delle greggi da parte del lupo, come ad esempio tiri dissuasivi, con relativa modifica della legge sulle armi, la possibilità di tiri contenimento, di poter essere coinvolti attivamente nelle procedure, che devono essere maggiormente celeri. Bisogna attivarsi con determinazione e serietà e non affermare (come sull’ultimo volantino) che, quando si incontra in modo ravvicinato il lupo, “il rispetto reciproco è importante” ….. (p.s. cosa significa?).