Piero Marchesi, consigliere nazionale UDC
Centinaia di migliaia di migranti richiedenti l'asilo stanno affluendo in Europa e in Svizzera, con il supporto di bande di passatori organizzati in modo criminale e sostenuti dai partiti di sinistra e dalle ONG. In gran parte sono giovani uomini provenienti dall'Africa e dai paesi musulmani. In Svizzera la situazione è diventata insostenibile: la criminalità aumenta a vista d’occhio, gli eritrei provocano rivolte violente in piazza, aumentano le molestie sessuali sulle donne ed esplodono i costi dell’assistenza. Attraverso le loro imposte, i contribuenti svizzeri sostengono tutti questi costi, addirittura pagandogli i premi delle casse malati. In Ticino la situazione è ancor più allarmante: la popolazione di Chiasso è disperata perché i reati commessi dai richiedenti l’asilo sono più che raddoppiati e girare la sera nella cittadina è oramai divenuto impossibile. Le Autorità cantonali e comunali fanno ciò che possono per garantire la sicurezza, anche perché nei centri di Chiasso e Balerna sono presenti più del doppio dei posti autorizzati. Il sistema d’asilo in Svizzera costa oltre 4 miliardi di franchi l’anno, un’enormità, tenuto conto che spendiamo meno nell’agricoltura. In questa enorme cifra non sono poi inclusi i costi a carico di Cantoni e Comuni, che si prendono a carico le spese per la sicurezza e per l’assistenza sociale, di cui gli asilanti sono grandi beneficiari. Sappiamo che la maggior parte dei richiedenti l’asilo non è in pericolo di vita, cerca unicamente di entrare in un paese conosciuto per la sua estrema apertura e per il generoso stato sociale. Per risolvere il caos nell’asilo l’UDC ha sollecitato con molti atti parlamentari il Consiglio federale e in particolare la capo del Dipartimento Baume-Schneider, di voler prendere il toro per le corna, applicando le leggi e ripristinando l’ordine pubblico. Purtroppo è sempre mancato il sostegno de Il Centro e del PLR. Non possiamo accettare ulteriori ammorbidimenti dei criteri di ammissione, come la Consigliera federale socialista intende fare, facilitando ulteriormente il ricongiungimento famigliare delle donne afgane, che equivale a invitare potenzialmente milioni di persone a venire nel nostro paese. È necessario tornare a presidiare i confini, snellire le pratiche, vincolare l’aiuto allo sviluppo con i paesi che si impegnano nel favorire i rimpatri, respingere chi non ha diritto all’asilo e rendere il nostro paese sempre meno attrattivo per i finti asilanti. A supporto delle forze di polizia e delle Guardie di confine, ho recentemente chiesto al Consiglio federale di chiamare in aiuto l’esercito. La gente si aspetta delle risposte, l’UDC continua il suo impegno per cercare di risolvere il caos nel settore dell’asilo.