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Rolando BardelliCosti della salute: che fare?

09.09.23 - 17:15
Rolando Bardelli, medico di famiglia, candidato al Consiglio nazionale, lista Verdi e Forum Alternativo Sanità
Rolando Bardelli
Costi della salute: che fare?
Rolando Bardelli, medico di famiglia, candidato al Consiglio nazionale, lista Verdi e Forum Alternativo Sanità

L’aumento della popolazione anziana è un fattore inevitabile di crescita dei costi sanitari. Si dice la stessa cosa dei progressi tecnologici, ma forse non è per forza così: metodi diagnostici e trattamenti innovativi dovrebbero migliorare e accorciare i percorsi di cura e i ricoveri ospedalieri, con un beneficio sui costi a carico delle e dell’ente pubblico.

Non è facile contrastare l’aumento dei costi del nostro sistema sanitario, che finora ha assicurato prestazioni di qualità per tutte e tutti: molti sono gli attori coinvolti e ognuno tira l’acqua al suo mulino, con il risultato che proposte d’intervento contrastanti tendono a neutralizzarsi a vicenda, senza che nulla cambi.

Di certo il fatto che la LAMal rimane improntata al libero mercato e alla concorrenza non aiuta.

Le casse malattia si fanno concorrenza per accaparrarsi quelle categorie di persone che necessitano di poche cure che pagano anche le loro campagne pubblicitarie e ogni anno ci sono ingenti costi amministrativi (e anche parecchi mal di testa per chi cerca di capire come fare …) per i cambi di assicuratore. L’assicurazione malattia base è obbligatoria e serve a coprire i costi di cura che sono tariffati allo stesso modo per ogni persona assicurata; tuttavia, e questo non è logico, pazienti con casse malattia diverse pagano premi anche molto diversi. Che fare? Solo una cassa malattia unica a livello federale, sul modello della SUVA che copre gli infortuni, permetterebbe di evitare sprechi di soldi e storture.

I trattamenti medici sono importanti, ma la salute delle persone dipende anche in primo luogo da un ambiente sano e non inquinato, dalla lotta e dall’adattamento al surriscaldamento climatico, da condizioni sociali e lavorative improntate alla cooperazione e alla solidarietà invece che allo stress e dalla prevenzione delle malattie attraverso la promozione di stili di vita naturali. A differenza di altri partiti, noi Verdi da sempre remiamo in questa direzione e auspichiamo che si investa di più per la prevenzione, per il benessere delle persone ma per contenere i costi sanitari.

La logica del mercato e della concorrenza nel campo della salute è all’origine, talvolta, di prestazioni non necessarie e addirittura non sempre salutari, di doppioni, di sprechi, di eliminazione dagli scaffali delle farmacie di medicamenti efficaci e a basso prezzo. In quest’ottica esiste un significativo margine di manovra per ottimizzare le prestazioni e i relativi costi attraverso una pianificazione più razionale e più decisa dell’offerta sanitaria.

Infine se vogliamo che il sistema sanitario svizzero continui a garantire prestazioni di qualità a costi sostenibili è necessario rafforzare con urgenza due figure che hanno un ruolo fondamentale e che attualmente sono in difficoltà sia per condizioni di lavoro difficili che per mancanza di nuove leve: le professioni di infermiere e la medicina di famiglia.

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COMMENTI
 

fgreto 7 mesi fa su tio
Basta siamo stanchi ogni anno la stessa cosa per favore … qui non si riesce neanche piu a comprare un pezzo di Pane per vivere e loro giocano con la cassa malati .. e poi il Signor Parmelin ti dice pure non andare dal medico cosi risparmiamo tutti Bravo Bravo!!!

Jocaalje 7 mesi fa su tio
Condivido una cassa dove la riscossione del premio viene detratta dal datore di lavoro come l’AVS, AI, IPG, AD…. Così facendo tutti i salariati contribuiscono i base allo stipendio.

Tipp-ex 7 mesi fa su tio
Risposta a Jocaalje
Perfetto, però allora niente sussidi, perché per chi ha un salario normale i sussidi non esistono, chi prende poco (e non gliene faccio una colpa) sussidi a pioggia. Va a finire che ci sarà chi riduce la percentuale per prendere meno e poi alla fine guadagnarci con tutti i vari sussidi che alla fine sono ancora a carico delle persone (sempre meno) che pagano tasse su tasse. Non ce l'ho con i "nuovi poveri" ma con il sistema perverso che in pratica ti porta a vivere in povertà anche con un salario normale che 10 anni fa ti permetteva di vivere dignitosamente. Cassa unica? Ok, ma spero che poi non si arrivi alla gestione modello sanitario in ITA, dove se hai veramente bisogno aspetti mesi per un appuntamento...o paghi sottobanco per saltare la fila....

Dan1962 7 mesi fa su tio
Infatti andiamo con la cassa unica basta lobby assicurative lobby cliniche private chirurghi con società anonime che operano in clinica privata anestesisti privati e tutta una combriccola di persone che ci considerano dei clienti e non dei pazienti
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