Il Coordinamento delle banche domestiche (CBD), organismo che punta a rappresentare i loro interessi in ambito politico e normativo
BERNA - Sono radicate sul territorio, orientate al mercato interno e intendono difendere la loro specificità: Raiffeisen, Banca Migros, istituti cantonali e altre banche regionali hanno creato il Coordinamento delle banche domestiche (CBD), organismo che punta a rappresentare i loro interessi in ambito politico e normativo.
All'interno del CBD si discutono tematiche politiche e si elaborano le posizioni delle banche domestiche, si legge sul sito internet lanciato oggi. Questi orientamenti vengono poi difesi dinnanzi a terzi quali l'Associazione svizzera dei banchieri, l'amministrazione federale, i membri delle Camere federali e l'opinione pubblica.
Con i loro quasi 30'000 dipendenti, le banche domestiche sono i principali enti finanziatori dell'economia locale e regionale elvetica, osserva il CBD. Erogano servizi bancari completi destinati a clienti privati e a piccole e medie imprese (PMI).
Secondo le statistiche della Banca nazionale quasi il 50% del bilancio bancario interno è prodotto dagli istituti in questione. Punto di forza è la fitta rete di filiali, con quasi 2000 succursali presenti non solo nei centri urbani ma anche nelle regioni periferiche. A dispetto della crescente digitalizzazione viene così assicurata la vicinanza ai clienti, sottolinea il CBD.
Un aspetto importante è rappresentato dalle normative. Le banche domestiche sono favorevoli ad una regolamentazione differenziata in base a principi giuridici svizzeri di comprovata efficacia. La regolamentazione dovrebbe concentrarsi sulla limitazione dei rischi principali legati all'esercizio delle attività bancarie. Ciò significa che dovrebbe essere adeguata, proporzionata ed equilibrata.