È quanto afferma uno studio. Le aziende elvetiche saranno confrontate con un profondo mutamento del mercato del lavoro
ZURIGO - Nei prossimi dodici anni spariranno in Svizzera un milione di posti di lavoro - fino a un impiego su quattro - a causa della digitalizzazione dell'automatizzazione. Lo afferma uno studio della società di consulenza McKinsey, secondo il quale verranno però anche creati circa 800'000 nuovi posti.
Stando alla ricerca - di cui dà notizia oggi la NZZ am Sonntag - nel periodo che separa il paese dal 2030 le maestranze elvetiche saranno confrontate con un profondo mutamento del mercato del lavoro. La maggior parte degli impieghi saranno cancellati nel commercio al dettaglio, nell'industria e nel ramo finanziario.
In contempo nasceranno nuovi posti, ma che richiederanno capacità completamente differenti: maggiori competenze emotive, creatività, capacità di critica e talento organizzativo, nonché conoscenze in ambito informatico.
Attualmente ogni anno vengono formati circa 3000 specialisti informatici, ma il fabbisogno salirà a 10'000: per coprire questa lacuna la Svizzera deve puntare sull'immigrazione, afferma Marco Ziegler, partner di McKinsey, citato dal domenicale. Inoltre a suo avviso la gran parte dei salariati toccati dalla digitalizzazione può essere riqualificato. «È un compito erculeo, ma fattibile», è convinto Ziegler.
Stando allo studio se la Svizzera riuscirà a superare la sfida della digitalizzazione migliorerà la sua produttività. Questo è un requisito per poter vedere aumentare i salari: qualcosa di cui possono sperare perlomeno gli impiegati altamente qualificati.