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SVIZZERAGli ospedali svizzeri pagano i prezzi più alti per i dispositivi medici

06.07.17 - 17:12
Per ridurre nettamente le spese, il Sorvegliante dei prezzi consiglia quindi ai nosocomi di formare consorzi d'acquisto e rivolgersi a fornitori esteri
Keystone
Gli ospedali svizzeri pagano i prezzi più alti per i dispositivi medici
Per ridurre nettamente le spese, il Sorvegliante dei prezzi consiglia quindi ai nosocomi di formare consorzi d'acquisto e rivolgersi a fornitori esteri

BERNA - In Svizzera gli ospedali pagano i prezzi più alti d'Europa per i dispositivi impiantabili e altre apparecchiature medico-tecniche. Per ridurre nettamente le spese, il Sorvegliante dei prezzi consiglia quindi ai nosocomi di formare consorzi d'acquisto e rivolgersi a fornitori esteri.

In seguito ai reclami di alcuni ospedali, Stefan Meierhans nel giugno del 2016 ha avviato un'inchiesta presso i principali fabbricanti di una serie di dispositivi medici per confrontare i prezzi raccomandati in Svizzera con quelli di altri nove Paesi europei (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Paesi Bassi e Svezia).

Dall'esame è risultato che i prezzi in Svizzera sono dal 14 al 37% più cari, riferisce oggi Mister Prezzi. I dispositivi impiantabili (defibrillatori e stimolatori cardiaci) hanno palesato le differenze di costo maggiori; meno consistenti sono risultate per le apparecchiature diagnostiche (elettrocardiografi ed ecografi).

Pur trattandosi a prima vista di differenze di prezzo relativamente contenute, nella maggioranza dei casi i prezzi svizzeri sono i più elevati a livello europeo. Inoltre l'indagine di mister Prezzi concerne i prezzi raccomandati dai fabbricanti. Stando ad alcune indicazioni, la differenza tra i prezzi effettivi svizzeri ed esteri sarebbe ben maggiore.

Secondo Ricardo Avvenenti, direttore della centrale degli acquisti e dell'ingegneria biomedica degli ospedali universitari di Vaud e Ginevra (CAIB), il prezzo di alcuni prodotti medici sul mercato svizzero è da due a quattro volte più elevato di quello nei Paesi limitrofi, che hanno sistemi di acquisto e strutture di mercato diversi.

Ad esempio, in Germania l'80% degli ospedali fa parte di un consorzio d'acquisto e ciò permette risparmi di almeno il 15-20% rispetto ai costi sostenuti dagli ospedali olandesi o svizzeri. Per alcune categorie di prodotti i risparmi arriverebbero addirittura all'80%.

Secondo Stefan Meierhans la struttura del mercato elvetico (non è lo stato che compera grandi quantitativi) e le piccole dimensioni degli ospedali spiegano, in parte, le differenze di prezzo rilevate. Egli consiglia quindi una centralizzazione degli acquisti che, con ordinativi più importanti, consentirebbe a un maggior numero di ospedali di ottenere ribassi supplementari.

Sarebbe inoltre utile ricorrere più spesso ai fornitori esteri, dato che oggi in Europa i dispositivi medici possono essere commerciati liberamente. In caso di ostacoli all'importazione diretta e parallela di materiale medico, il Sorvegliante dei prezzi raccomanda agli ospedali di rivolgersi alla Commissione della concorrenza (COMCO).

D'altro canto, Meierhans raccomanda in generale di integrare negli importi forfettari per singolo caso (SwissDRG) i costi d'acquisto degli impianti, evitando che vengano fatturati a parte nel quadro di fatturazioni supplementari. Le deroghe andrebbero consentite soltanto per i rari casi in cui i costi dell'impianto sono particolarmente elevati.

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